Guarisce dal tumore e torna in panchina

Calcio Serie D. Vinicio Bisioli è il nuovo mister dell’Eclisse: «Ho vinto il cancro, non ho paura di combattere per la salvezza»
Baron Treviso Thermal Abano - este campionato serie d in foto allenatore abano vice allenatore este
Baron Treviso Thermal Abano - este campionato serie d in foto allenatore abano vice allenatore este

PIEV E DI SOLIGO. Da un ex portiere ... ad un ex portiere. Continua a legarsi ai guantoni la guida tecnica dell’Eclisse Carenipievigina che, dopo aver sollevato dall’incarico Marco Conte, ieri ha firmato il contratto con Vinicio Bisioli, 56 anni appena compiuti, veneziano di San Michele al Tagliamento, ex portiere professionista (Portogruaro, Atalanta, Triestina, Montebelluna, Padova, Trento, Teramo, Mestre) ed ex vice allenatore o preparatore dei portieri con Gianni De Biasi (a Modena, Brescia, Torino, Levante e Udine), ma anche con altri mostri sacri delle panchine italiane come Carletto Mazzone, Nedo Sonetti, Mircea Lucescu, Beppe Iachini, Edo Reja, Serse Cosmi e, per un breve periodo, pure con Gigi Maifredi e Zdenek Zeman. Nel 2013 la svolta: mentre De Biasi sposa definitivamente la causa dell’Albania, Bisioli comincia la carriera da primo allenatore ad Abano, portando subito l’allora Thermal al terzo posto nel girone D della Serie D, dietro la Lucchese e a pari punti con la Massese. L’anno successivo arriva l’imprevedibile stop per problemi di salute e, vinta la malattia, nell’estate 2015 il mister veneziano riparte da Sacile, sempre in Serie D, dove viene ben presto travolto dal ciclone societario che quest’anno ha portato il calcio sacilese a ripartire dalla Terza Categoria.

Ieri sera Bisioli ha diretto il primo allenamento a Solighetto, confrontandosi subito con lo staff tecnico e la squadra ereditata da Conte. «La situazione è complicata, non lo nego, ma è anche vero che siamo a metà novembre: ci sono altri 5 mesi e mezzo da affrontare e 23 partite di campionato da disputare. Se risollevare l’Eclisse sarà una missione impossibile? No, non lo credo, anche perché due anni fa ho combattuto contro un tumore, per cui non ho certo paura di affrontare questa sfida calcistica».

La prima leva da toccare per il nuovo allenatore sarà sicuramente quella del morale, visto che nelle ultime due uscite (sconfitte casalinghe con Campodarsego e Legnago) la squadra è apparsa spenta e quasi rassegnata. «Chiaro che bisogna partire dall’autostima. Ma ho firmato proprio perché ho trovato dirigenti seri e volenterosi, che non hanno nessuna intenzione di mollare la Serie D e che vogliono lottare per uscire da questa situazione. Non sarà facile, per questo ora tutto l’ambiente deve compattarsi verso l’obiettivo-salvezza».

A cominciare già dalle prossime sfide padovane contro Vigontina San Paolo ed Este. Proprio quella contro i giallorossi (domenica 27 novembre) potrebbe essere la partita dell’atteso ritorno al “D’Agostin” di Pieve di Soligo. La rimonta è già scattata.

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