Giro del Veneto per Under 23 niente da fare, Zambon molla

Doveva partire il 24 luglio e snodarsi in cinque frazioni, ma le tappe centrali sono saltate. Il patron: «Già era un castrone ma poi si rischiavano “buchi” fatali » 
LORIA GIRO DEL VENETO DILETTANTI OSCAR GATTO fotocronaca - loria giro del veneto
LORIA GIRO DEL VENETO DILETTANTI OSCAR GATTO fotocronaca - loria giro del veneto

TREVISO

La notizia, lo scorso autunno, era stata accolta dall'ambiente come una boccata d'ossigeno. Il recente Giro Under 23 ha dato ulteriore conferma di quanto sia fondamentale una corsa a tappe per la crescita dei giovani, così un Giro del Veneto diluito in cinque giornate avrebbe rappresentato una corroborante ventata di ossigeno per il movimento. Avrebbe, appunto. Perché, a neanche un mese dal via, il deus ex machina Adriano Zambon, ora anima dell'Asd Organizzazione Eventi Sportivi (sua la firma sul Giro del Piave) e notissima figura del ciclismo bassanese, ha deciso di gettare la spugna. Per qualche arrivo, non si era raggiunta la raccolta auspicata in termini di sponsor. Insomma, i conti non tornavano. «Ci ho riflettuto e, in accordo con la Struttura tecnica regionale, ho ritenuto di non fare il passo più lungo della gamba, correndo il rischio di lasciare buchi», la spiegazione, «Nel contempo, mi sono però già messo al lavoro per il 2019: con l'azienda o il Comune che vorranno collaborare, farò mettere tutto nero su bianco, non basandomi più sulla parola data». Precisazione che fa intendere più di qualche dietrofront: «Ero partito già a settembre-ottobre, ma mi sono imbattuto, per esempio, in un'amministrazione che ha cambiato per tre volte l'assessore allo sport. Senza contare le tappe in cui l'obiettivo economico non era stato nemmeno sfiorato». Zambon non intende fare polemica, tanto che evita nomi o riferimenti territoriali. Il disegno del Giro del Veneto U23-Élite, tuttavia, era già trapelato fra gli addetti ai lavori. Le danze si sarebbero dovute aprire il 24 luglio con un cronoprologo a Rovigo. Cinque province interessate: la prima tappa in linea avrebbe portato da Lendinara a Montegrotto Terme (con l'asperità del Roccolo, passaggio-cardine in passato del Giro del Veneto dei grandi), a seguire il gruppo avrebbe completato la Montegrotto-Tezze sul Brenta con la classica Rosina; il quarto atto prevedeva l'ingresso nella Marca con la Bassano-Cimadolmo, segmento per velocisti movimentato dalla presa XV del Montello e dalla Tombola; la chiusura, sabato 28, sarebbe stata nel Bellunese con la Sospirolo-Cesiomaggiore e la salita di Pez. Ma tutto è saltato, una pesante perdita nel calendario. Perché non salvare almeno qualche tappa, riformulandolo in versione ridotta? «Sono saltate le frazioni in mezzo: come facevo a ricongiungere le altre?», la replica di Zambon. Che s'era adoperato per riportare la corsa ai fasti di un tempo, peccato il risultato finale sia un doloroso vuoto. Come ormai da6 anni il GiroVeneto dei pro', l'ultimo nel 2012 lo vinse Oscar Gatto. —







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