Giorgio Buzzavo lascia Verdesport

Dal 1° gennaio 2015 Giorgio Buzzavo lascia il timone di Verdesport. Al suo posto il giovane Enrico Castorina, laurea in filosofia, da anni attivo nel marketing e nella comunicazione della società. E per la famiglia, a fianco del presidente Gilberto Benetton (ma forse presto alla presidenza), entra Christian Benetton, figlio di Carlo, che oggi è presidente di Olympias. È grande appassionato di golf, e numero uno dell’Asolo Golf Club. Buzzavo potrebbe restare come consulente.
Non è solo l’ennesimo avvicendamento nella maxialassai Benetton, né solo un passaggio fisiologico e generazionale.
Si chiude, dopo 24 anni, un ciclo dello sport trevigiano ineguagliabile. Un’era di trionfi e successi, di iniziative e promozione, e anche di formazione (il master Sbs) invidiata nel mondo. Buzzavo, 65 anni, ex cestista di Bologna sponda Virtus e poi Duco, già manager di un colosso come Spalding, si insediò sulla prima poltrona della Ghirada nel 1991.
É stato l’icona di quel modello che ha stupito per un quarto di secolo l’Italia, l’Europa e il mondo. Un modello polisportivo nato in provincia, a Treviso e nella Marca, distante anni luce, culturalmente e materialmente, dal calcio. Un ’eresia in Italia. La Treviso in cima al mondo nella formula Uno e nel basket, nel volley e nel rugby , ma senza dimenticare il territorio e le radici. In linea con il manifesto della mission sociale voluta dai Benetton per lo sport targato in verde.
«La nostra mission nello sport ha prima di tutto una vocazione sociale di diffusione della cultura e dela pratica sportiva nel territorio, soprattuto verso i giovani e le loro famiglie», è il teorema di Gilberto Benetton, «questo è e sarà il nostro impegno principale neello sport. I campioni e le vittorie passano, la Ghirada invece resterà per sempre».
E se la cittadella alle porte della città è l’incarnazione di questo modello (come il Palavede, l’Asolo golf club), Buzzavo ne è certo stato il profeta. L’uomo dei trionfi italiani, europei e mondiali delle squadre trevigiane – dagli straordinari leggendari triplete di scudetti (come nel 2005) ai trevigianissimi trionfi azzurri alle Olimpiadi 2004 di Atene), ma anche il promotore dei campetti della Ghirada, del sociale, dei tornei giovanili.
In tanti, a cominciare da Berlusconi, hanno cercato invano di emulare Ghirada e strutture, polisportività e palmeres.
E fino al doloroso caso Lorbek, che fu il viatico alla crisi del modello trevigiano, fino al clamoroso passo indietro dei Benetton nel volley e nel basket nel 2011 (ma non del vivaio cestistico), fino agli anni della crisi, il faro di Treviso ha brillato come pochi altri, nella storia dello sport italiano.Quel ciclo si è chiuso. Ne prende atto anche la famigli di Ponzano. Ora il ticket Christian Benetton-Enrico Castorina deve disegnare i nuovi orizzonti, certamente ancor più sociali, della Verdesport 2.0. (a.p.)
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