Gatto e Bandiera, due compari in fuga

Ciclismo. Stessa carriera, stesse squadre, stessa scuola, mogli amiche e comari. Così nasce una bella tappa del Giro
18/05/14 - Sestola (Mo) - 97¡ Giro d'Italia - 9 Tappa - Lugo Sestola - Km 174 - nella foto: Gatto Oscar -Ita- (Cannondale) e Bandiera Marco -Ita- (Androni Venezuela) durante la fuga © Riccardo Scanferla
18/05/14 - Sestola (Mo) - 97¡ Giro d'Italia - 9 Tappa - Lugo Sestola - Km 174 - nella foto: Gatto Oscar -Ita- (Cannondale) e Bandiera Marco -Ita- (Androni Venezuela) durante la fuga © Riccardo Scanferla

Compagni di pedalate e compagni di classe. Compagni di squadra e compagni di allenamento. Compagnoni di serate e merende. Amici per la pelle e amici di vecchia data. Vicini di casa e di banco. Da domenica, “compari di fuga”. Un domani compagni di club? Oscar Gatto e Marco Bandiera si sono ritrovati nella stessa fuga, all'attacco e all'arrembaggio, a caccia di gloria e all'inseguimento di un sogno. Mai successo da quando frequentano il ciclismo pro. Conserveranno un piacevole ricordo della Lugo-Sestola, nona tappa del Giro 2014: macinare chilometri a colpi di scherzi e battute, come un allenamento, uno dei tanti condivisi fin da quando erano bambini e sognavano. Oscar e Marco ce l'hanno fatta. E l'azzardo non era preparato. «Non ci eravamo messi d'accordo, è stato un po' casuale», racconta Bandiera, «Se nella tappe precedenti, l'avevo cercata, domenica mi sono trovato davanti... Quando mi ha visto, Oscar è scoppiato a ridere: “Stavolta è l'azione giusta”». Il buon Marco era al terzo giorno in avanscoperta, secondo consecutivo. Quasi 400 km all'attivo, ma nemmeno in questo caso gli è girata bene. Oscar ha 29 anni, Marco ne compie 30 il 12 giugno, l'uno è di Caselle di Altivole (ma ha traslocato a Montecarlo), l'altro abita a Maser, il primo corre da quest'anno per la Cannondale, il secondo si è trasferito all'Androni, Gatto annovera 9 vittorie (fra cui la tappa di Tropea al Giro 2011), Bandiera manco una; Oscarito è stoccatore e gregario, Bandierone fa il luogotenente e ora lo specialista di fughe. L'amicizia in bicicletta nasce ai tempi in cui gareggiavano da Esordienti al Postumia 73. «Avevamo l'età dei motorini», ricorda Bandiera. Compagni nelle corse e negli allenamenti, ma anche di classe: «Dalla strada al banco, dalla bici ai libri. Ci siamo ritrovati pure all'Ipsia di Montebelluna».

Scuola galeotta: non erano nella stessa classe, essendo lei tre anni più giovane, ma lì Oscar conobbe Francesca, impalmata lo scorso luglio dopo dieci anni di fidanzamento. Il testimone dello sposo? Ovviamente Bandiera, che ha una morosa di nome Ilenia. Oscar, intanto, è diventato papà di Tommaso. L'avventura sui pedali è proseguita alla Zalf, fra attacchi e ordini d'arrivo condivisi. Spesso vicini, perché da dilettanti andavano entrambi forte: Bandiera centrò Capodarco e una tappa del Valle d'Aosta, Gatto impreziosì l'ultima stagione con 13 sigilli.

Vicini nelle classifiche, ma anche di casa: prima che Oscar emigrasse nel Principato, vivevano a 200 metri di distanza, a Maser, Madonna della Salute. Partivano assieme per gli allenamenti, cambiando mete e volando altrove: qualche anno fa, trascorsero il periodo natalizio in Sardegna, preparando al “calduccio” la nuova stagione. Gli stessi fan club hanno unito le forze, organizzando in passato feste in comune. «Sapevamo che ci avrebbero ripreso, il finale era troppo duro, ma la fuga è stata esilarante», prosegue “Bandierone”, «Oscar mi parlava in dialetto, abbiamo chiacchierato tutto il tempo, una battuta dopo l'altra. A un certo punto, mi ha ammonito: “Tira manco che a xe longa”». Oscar proverà a lasciare il segno, dovendo pensare anche a Viviani e Basso; Marco ci riproverà domani nella Collecchio-Savona, poi si dedicherà a Pellizotti: «Gianni Savio si è raccomandato: “Vinci il premio fuga”». Bandiera fa un altro pensierino: «Sarebbe il massimo ritrovarci un giorno nella stessa squadra». Intanto ieri erano nello stesso hotel... Mattia Toffoletto

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