Fratelli Sperandio, una vita per lo sport

Matteo gioca a pallavolo, Luca ha vinto lo scudetto Under 18 con il Benetton

Lo sport, è proprio il caso di dirlo, ce l’hanno nel sangue. Merito di un’infanzia trascorsa a pane e palla, di una famiglia che sullo sport ha investito, di una dote innata che certo non può mancare. I fratelli Sperandio, nati e cresciuti a Conscio di Casale sul Sile, sono due promesse trevigiane: Matteo della pallavolo, Luca del rugby. Ad accomunarli, oltre al dna, i primi passi nei vivai giovanili della Benetton e poi il grande salto grazie alla frequenza delle accademie nazionali, ovvero Mogliano e Blu College di Vigna di Valle (Bracciano). Il maggiore dei fratelli Sperandio è il pallavolista Matteo, 22 anni per 200 centimetri tondi tondi. Dopo aver concluso le trafile giovanili tra Sisley, Blu College e nazionale, Matteo si affaccia per la prima volta nel volley che conta nella stagione 2010/2011 con la Corigliano Volley nel campionato nazionale di A2. Alla fine del campionato, il pallavolista casalese risulta essere uno dei migliori giocatori per rendimento nel suo ruolo. Nella stagione che si è appena conclusa ha militato come centrale nelle file della Materdomini Volley.it, contribuendo a far conquistare alla sua squadra pugliese la salvezza e i quarti di finale playoff con la formazione più giovane del campionato di A2. Il “piccolo” (ma solo d’età) di casa Sperandio è Luca, classe 1996: con i suoi 90 chili distribuiti in 190 centimetri di altezza, è un estremo molto fisico, capace di mixare velocità di gambe e potenza fisica con la tattica di gioco. L’8 giugno, assieme ai compagni del Benetton Rugby Under 18, ha conquistato lo scudetto di categoria all'Arcoveggio di Bologna. Attaccatissimo alla maglia biancoverde che lo riporta ai suoi primi passi mossi sui campi da rugby, il prossimo anno Luca potrebbe compiere il grande passo verso il campionato Eccellenza. Intanto si gode l’ennesimo scudetto portato in casa Ghirada grazie anche alle sue tre mete. E i genitori? Orgogliosissimi, e non poteva essere altrimenti, di aver sfornato due campioni.

Rubina Bon

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