Franklin Mensah, il Ghana padano

Franklin Mensah è un ragazzo simpaticissimo. Allegro, leggero, prende la vita con un sorriso: per lui divertimento, che un domani magari sarà anche una professione, significa prendere a calci un pallone e poco altro.
Frankie è ghanese (i Mensah in Ghana sono come i Bianchi o i Rossi in Italia), nato il 18 settembre 1991, emigrato a Treviso tre anni fa con i genitori, con cui vive assieme a due sorelle e un fratello: papà operaio, mamma casalinga. In patria scuole superiori, qui ha studiato solo l‘italiano e al momento gioca nel Treviso, dove ha trovato un altro Mensah, Aristide, ghanese pure lui: nessuna parentela.
Domenica a Nove, Frankie è stato il grande protagonista: entrato al 59‘ dopo essersi sciaguratamente divorato due reti all’87’ ha scaraventato in rete il pallone che vale il suo quarto d‘ora di celebrità. «Giocavo a calcio anche in Ghana, terza serie; arrivato qui ho provato con il Dosson Casier, ma non mi hanno voluto, allora ho chiesto se potevo allenarmi con il Canizzano: e così mi sono dedicato al calcio amatoriale. Devo proprio ringraziare quell’allenatore, Gianni Biondo, che mi disse “Vieni pure da noi”. Con loro sono stato un anno e mezzo».
Lo scorso agosto eri al casting di Carbonera...
«E’ stato sempre lui, Gianni, a consigliarmi di andare a provare per il Treviso. E mi hanno accettato, così ho iniziato ad allenarmi con loro. Solo che non ho il passaporto italiano, sono straniero e di conseguenza per il tesseramento c’è voluto tanto tempo».
Anche Frank ha conosciuto le lungaggini burocratiche a cui gli stranieri (e le loro società) devono sottoporre per tesserare giocatori provenienti da Federazioni straniere: per debuttare ha dovuto attendere l’8 dicembre. E che debutto: una rete in contropiede da inserire nella "manita" trevigiana a Sarcedo. «L’assist me l’ha fatto il mio amico Gnago, è stata veramente una bella soddisfazione».
A parte giocare a pallone, ti piace fare qualche altra cosa?
«Mah, sinceramente non saprei, per il momento faccio solo questo. In Ghana, oltre al calcio, facevo atletica e volley; qui mi piace andare al cinema: non ho amici intimi, Gnago e Livotto sono quelli con cui ho legato di più».
Qual è il tuo campione di calcio preferito?
«Mi piacciono molto Giovinco e Giuseppe Rossi, forse perché sono piccolini e rapidi come me, sono 1.73 e quando facevo atletica a scuola correvo i 100 metri in 11”. Adesso con il Treviso spero di giocare: io penso solo a far gol, siamo a 9 punti dal primo posto, lo so, però il calcio è strano e secondo me tutto è ancora possibile. Ma possiamo vincere anche ai playoff: stiamo lavorando bene e crescendo, faremo tutto ciò che serve per continuare a vincere, a cominciare da domenica prossima».
ALLIEVI. Domenica alle 12.30 al Tenni, prima di Treviso-Trebaseleghe, gara Allievi fra l’Aurora-San Giuseppe ed il Treviso Academy.
Silvano Focarelli
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