“Fioi dea Sud”: la torcida è servita

Tifoseria trevigiana in grande fermento. Che l’entusiasmo fosse rinato l’avevamo capito tutti: lo sbarco di Tvb in A2 è stato liberatorio, il tappo dopo due anni di attesa è saltato ed i risultati sul campo stanno facendo il resto. Stasera come si sa i Fioi dea Sud hanno annunciato una coreografia vasta ed altamente spettacolare, che avrà bisogno del coinvolgimento di tutti gli spettatori del Palaverde. Non accadeva nemmeno quando la Benetton vinceva. Tutti si sono innamorati dapprima della società, formata da tante gloriose bandiere sempre vicine alla "piazza", amministrata e finanziata in maniera collettiva e popolare (cioè l’esatto opposto del passato), poi della squadra, nata dal nulla, partita senza pretese e trovatasi improvvisamente al centro della ribalta. Insomma, si sono ritrovate le radici, si è tornati alle origini: simpatia e semplicità, non poteva non sfondare nei cuori. La tifoseria non chiedeva altro. E naturalmente i commenti scalano le vette dell’euforia. Sulla pagina facebook dei tifosi Ghino di Tacco, nick di un autorevole rappresentante della curva sud, così si esprime: «Grazie al tradimento della famiglia (Benetton, ndr) abbiamo riscoperto l'importanza di essere un fattore nelle sorti della nostra squadra, un amore che avevamo anche prima, ma che non ci veniva mai riconosciuto da quelli che pensavano di sapere. Ora siamo meno cool, ma siamo semplicemente noi, con i nostri enormi difetti ma con gli ancora più grandi pregi. In campo scendiamo anche noi, guidati dalla mole imponente di uno dei migliori allenatori italiani, dalla caparbietà di un presidente che, a dire il vero, è più ultrà di tanti altri ultrà, trascinati da una squadra che, come noi, si piega ma non si spezza. Stiamo scrivendo la storia, stiamo vivendo un periodo che non ha e, probabilmente, non avrà eguali nella nostra vita. (…) Dieci contro dieci magari possiamo anche perdere, se saremo in quattromila non potremo mai perdere. (…) Avanti Treviso, non ci hanno ucciso due anni fa, tanto meno potranno farlo ora». (s.f.)
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