È un Monte di baby talenti In 7 del vivaio nei team pro’ «Investiamo sulla qualità»

i protagonisti
Giovani e Prodeco Montebelluna sono un binomio inscindibile. La società guidata dal presidente Alberto Catania, con i suoi pulmini, percorre circa 350 km all’anno in giro per il Veneto per portare i ragazzi agli allenamenti e questo investimento si sta pian piano rivelando vincente. Anzi, il 2021 è un anno da incorniciare per il settore giovanile guidato dal responsabile Marco Cecchet perché si contano ben 7 giocatori che dal vivaio del Montebelluna sono passati a club professionistici. Federico Tavernaro, trequartista classe 2005, è approdato agli allievi nazionali del Milan, dove si trova in buona compagnia del parietà Alberto Chiesurin, centrocampista. Tommaso Ebone, attaccante del 2005, ora veste i colori del Bologna mentre Mattia Michielan, portiere del 2007, difende i pali dell’Inter. C’è poi il centrocampista classe 2007 Jacopo Renon che milita nel Genoa. Infine, il centrocampista Gabriele Curtolo e l’attaccante Filippo Visentin, entrambi del 2007, vestono rispettivamente le maglie di Cittadella e Padova.
«In gran parte si tratta di giovani che sono andati a giocare in una società di serie A – sottolinea Stefano Frezza, amministratore delegato della Prodeco Montebelluna - lanciare così tanti giovani tra i professionisti è un motivo di vanto ed è uno dei motivi per i quali il presidente Catania ha deciso di investire nel calcio. Per lui il tema centrale è il benessere delle persone, in primis lo sport, e si investe su questo. Se c’è del talento da valorizzare il nostro compito è quello di indicare la giusta direzione. Con questi 7 giovani calciatori abbiamo raggiunto due obiettivi, il benessere e la valorizzazione dei ragazzi».
L’impegno nei giovani prosegue anche nel presente: la prima squadra del Montebelluna primeggia nella graduatoria Giovani D Valore, la classifica che premia le squadre che impiegano più giovani. Tant’è che la squadra di mister Bordin quasi ogni domenica fa scendere in campo almeno un 2004, un caso quasi unico in serie D: «Abbiamo Luca Borghesan e Gianluca D’Arrigo – spiega Frezza - due 2004 di prospettiva, che stanno giocando in pianta stabile, entrambi hanno già annusato la convocazione in nazionale, un coronamento per il vivaio».
Si guarda anche al futuro: «Abbiamo già una decina di profili che sono nei taccuini di squadre professionistiche, tra cui molte di serie A – conclude l’ad - sicuramente qualcuno andrà via già nel corso della stagione. Invece, chi matura un po’ dopo ha sempre la possibilità di affrontare la serie D: c’è chi a 14 anni è già pronto per il professionismo e chi invece a 17. Ai giovani insegniamo a non mollare mai perché non si sa quando possa passare il treno, vedi Simone Tronchin che ha iniziato con noi e adesso si ritrova tra i professionisti». —
Andrea Dossi
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