E Mogliano va nel pallone per l’exploit dell’Union Pro

A un anno dallo scudetto del rugby, scatta la proposta: biglietto unico con il calcio Fusione indovinata, due stagioni da incorniciare e quella vecchia volpe di Feltrin
Campionato Eccellenza - Girone B.Edo Mestre RSM - Fc Union Pro.Stadio Baracca Mestre.nella foto l'esultanza di Union Pro
Campionato Eccellenza - Girone B.Edo Mestre RSM - Fc Union Pro.Stadio Baracca Mestre.nella foto l'esultanza di Union Pro

Una città ovale che riscopre la palla rotonda. Dal Tricolore del rugby alla promozione in D del calcio. Certo, le due cose, da un punto di vista strettamente gerarchico, non sono paragonabili.

Ma i due mondi sono, appunto, due mondi. E per ognuno è importante il proprio trofeo. Andiamo a bomba.

A meno di 12 mesi dallo storico scudetto del Marchiol, Mogliano celebra il doppio balzo dell’Union Pro, dalla Promozione alla Serie D in due stagioni. La grande festa sarà domani, in occasione del match con il Nervesa: dalle 15, sfileranno i ragazzi del vivaio e gli eroi del salto di categoria. Il club di via Ferretto riabbraccia l’ex quarta serie (che con la Lega Pro unica tornerà a essere tale) dopo mezzo secolo, anche se, a onor del vero, la società attuale rappresenta pure Preganziol, che mai aveva raggiunto traguardi così importanti.

La nuova società è nata due anni fa: la Pro Mogliano, fondata nel 1928 e capace nel Secondo Dopoguerra di raggiungere persino la serie C, si è fusa con l’Union Preganziol.

Due soci al 50%, che si alternano alla presidenza: Marco Gaiba, ingegnere chimico, guida una ditta che commercia materiale plastico; Maurizio Michielan possiede un’azienda termoidraulica. Gaiba sposa le due anime principali della Mogliano sportiva: il figlio Davide è cresciuto nel Marchiol, ma l’ultima stagione è stato prestato al Paese; l’altro pargolo Alberto milita nella Juniores dell’Union. Spesso fra calcio e rugby non corre buon sangue, ma sul Terraglio non è così: Facchini e Gaiba sono amici di vecchia data, i complimenti dal Marchiol non sono mancati, tanto che sta prendendo piede l’idea di un abbonamento unico per il campionato venturo. Pare che i due club abbiano parte dei tifosi in comune.

«Una promozione dà lustro allo sport di un paese, giovando a tutti», osserva Roberto Facchini, numero uno del Marchiol, «Noi ci eravamo riusciti lo scorso anno con lo scudetto. Si possono immaginare percorsi comuni, che possano dare beneficio alle due realtà. Può nascere una collaborazione».

L’Union Pro confermerà dirigenza e staff tecnico, che hanno reso possibile il miracolo: dal dg Sandro Lunian, che già aveva lavorato con la Pro e contribuito allo sviluppo del settore giovanile, al ds Valeriano De Pieri, che già aveva frequentato la D a Mogliano da giocatore, facendo parte, dal ’62 al ’64, del glorioso gruppo dei vari Niero, Toppan, Penzo e Panisi.

Una nota a parte per Checco Feltrin, che vanta una panchina in B con il Treviso e si è confermato “vecchia volpe” del football dilettantistico.

«Non pensavamo di raggiungere risultati di tale spessore in così poco tempo», osserva il vicepresidente Marco Gaiba, «Siamo consapevoli che il salto sia grande, accanto ai giovani serviranno elementi esperti. Abbiamo creato un gruppo solido, anche a livello tecnico e dirigenziale: continueremo a lavorare così».

L’Union Pro vanta due primati interessanti: una media di 300 spettatori a partita, fra le più alte in Veneto, e l’incredibile cifra di 400 tesserati distribuiti in 25 squadre.

Un vivaio enorme. E chissà se emergerà qualche nuovo talento... Senza tornare a Giacomini (Messina) e Michielin (Lazio), sulla bocca di tutti è Bepi Pillon, già allenatore del Treviso e oggi alla guida del Carpi in B. «Sono cresciuto alla Pro Mogliano, iniziando a 12-13 anni, sul campetto trasformato oggi in parcheggio», afferma il “Baffo” di Campocroce, «Diventai vicecampione d’Italia con gli Allievi, con Donà allenatore e Robazza presidente: vetrina che mi garantì il passaggio alla Juventus. Sono contento per l’Union e per lo stesso Feltrin, che conosco bene: con la riforma dei campionati, la D diventerà un torneo di livello più alto. Servirà una rosa all’altezza.

Anticipo serie D. Sul sintetico di Boscherai la Sacilese spegne (finale 1-3) le velletà del Ripa La Fenadora.

Mattia Toffoletto

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