Cure mediche, altro fronte tutta la verità su Munarolo

Anche dal punto di vista sanitario il Treviso non riesce a far tornare i conti. Quando «la tribuna» ha prolosto le otto domande fatidiche al presidente Corvezzo, gli ha chiesto anche se corrisponda vero il fatto che i giocatori sono abbandonati a se stessi da un punto di vista clinico-sanitario. E non ha ottenuto risposte degne di rilievo. Il fatto è che la società Treviso Fbc , all’inizio di quest’annata sportiva, s’è (nuovamente) perso per strada il suo medico sociale Dino Munarolo. Il presidente Corvezzo, quando qualcuno lo ha scoperto (nel frattempo la società non s’era munita di un nuovo responsabile medico, ragion per cui - anche - s’è beccata il primo punto di penalizzazione) , ha detto che Munarolo «non aveva più tempo da dedicare al Treviso». E il medico sportivo più noto della Marca s’era fatto, a commento, un’amara risata. «Niente vero, la disponibilità c’era, ma non erano stati rispettati i progetti della vigilia, quelli di cui s’era parla to quando erano venuti a chiedermi di tornare a collaborare dopo la gestione Setten», aveva detto Munarolo.
Pare, tra l’altro, che il medico e il suo studio siano tra i più consistenti creditori vantati dal Treviso e , dopo i passaggi burocratici necessati, a Corvezzo starebbero arrivando anche queste quietanze.
Nel frattempo, qual è la situazione sanitaria dei giocatori? A fare da riferimento per i loro guai fisici (e alcuni ne hanno di davvero consistenti) è il fisioterapista – tra l’altro portato in società da Munarolo – Luigi Zanusso, cui sono affidati i muscoi dei ragazzi della prima squadra, ma anche quelli delle giovanili biancocelesti.
In numerosi casi, i guai fisici dei giocatori si sono rivelati bisognosi di cure e terapie molto specifiche, per le quali sono necessarie strutture importanti.
Un tempo a provvederea tutto ciò era lo staff sanitario pagato dalla società. Ma da un po’ di tempo i ragazzi, per tutelare la loro salute e la loro integrità fisica (vivono di questo, no?) stanno ricorrendo a laboratori esterni, a loro spese. (a.f.)
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