Cantera Montebelluna, qui nascono i pro

Un tempo lanciava Aldo Serena e Daniele Pasa. O magari quel Riccardo Martignago, che proprio domenica in Coppa Italia ha timbrato il tabellino nel 2-0 del Catanzaro all’Akragas. Gli eredi si chiamano Mattia Bonetto o Alessandro Pavan. Montebelluna cantera delle meraviglie, scuola che da sempre sforna talenti per il calcio “pro”, vivaio che da sempre è punto di riferimento per i club più blasonati.
Una storia lunga 95 anni, un palmarès nobilitato da 11 titoli italiani e 52 regionali. L’ultimo mercato estivo è da record: 12 virgulti catapultati fra i grandi. Per la quasi totalità, a titolo definitivo. Dalla serie A alla B, passando per la Lega Pro. Sulla bocca di tutti, il centrocampista Mattia Bonetto (’97), diventato titolare della prima squadra e poi accasatosi all’Inter. Non è l’unica promessa ad essersi regalata il sodalizio nerazzurro: il portiere Alex Rizzotto (’98) e il difensore Pietro Maronilli (’98) hanno seguito la medesima strada.
Il Monte si conferma anche scuola di portieri: Alessandro Pavan (2000) si è assicurato l’Atalanta, mentre manca solo l’ufficialità al trasferimento di Riccardo Gagno (’97) al Brescia. L’attaccante Rey Luna (’97) è passato al Real Vicenza, il terzino Alessandro Vedova (’99) è stato ceduto alla Cremonese, il trequartista Housem Ferchichi (’97) è stato riconfermato dal Palermo.
Il meno giovane e il più piccolo? I fratelli Pignata, andati Pordenone: l’esterno Edoardo (’95) e la punta Diego (2001). Il centrocampista Alessandro De Faveri (’98) proverà a mettersi in luce nel Venezia, invece l’indiano Kumar Harshdeep (’98) militerà nel Bassano. Altre trattative sono state intavolate con Verona, Cittadella, Vicenza e Como: il numero dei “promossi” potrebbe lievitare. Gallina (Padova) e Scibilia (Sacilese) avevano lasciato via Biagi la scorsa estate assieme a Sinani (Milan) e De Vido (Udinese): sono approdati alla Roma e al Genoa.
«La formazione dei ragazzi è in cima ai nostri pensieri ed è il lavoro di qualità a fare la differenza», spiega il dg Fabrizio Toniutto, «Puntiamo su giocatori del territorio e a monte c’è una preziosa selezione. E quando viene ceduto un elemento importante, cerchiamo subito un adeguato sostituto. I ragazzi sono monitorati da tantissime società e a tutti viene data l’opportunità di giocarsi l’occasione della vita. La prima squadra diventa l’approdo naturale, una vetrina fondamentale. E poi c’è la storia, la tradizione che si rinnova».
La qualità è garantita da maestri che in via Biagi svezzano talenti da una vita: «Mi piace citare Berto De Bortoli, il custode della tecnica», prosegue, «Ma anche allenatori come Luca Bressan, Carlo Osellame o lo stesso Paolo Durigon. Senza scordare il segretario Erminio Cecchetto o il dirigente Bruno Durante, due colonne del club». Il Monte annovera 12 squadre (dal 2007 a scendere, rappresentate tutte le annate) e oltre 200 tesserati. È stato presente, la scorsa stagione, in tutte le rappresentative, dalle regionali alle nazionali: la selezione di serie D (’96) con Dal Maso, Prosdocimi e Semenzin; l’Italia Under 16 (Torneo di Arco) con Gagno, Luna e Bonetto. Ha vinto i titoli veneti con Giovanissimi e Allievi, raggiungendo le Final Six. E nel 2015 a chi toccherà? La prossima annata, con la prima squadra ulteriormente ringiovanita, promette nuove sorprese.
Mattia Toffoletto
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