Calcio, l'ipotesi aperta di trasferimento del Pordenone a Treviso in serie B

TREVISO. Treviso e Pordenone più vicine. L'utilizzo del Tenni da parte della squadra presieduta da Mauro Lovisa? Sembra restare un'ipotesi aperta, assieme a una forma di collaborazione, ma «a Treviso giocherà il Treviso».
Il sindaco Mario Conte chiede infatti cautela, stoppando ogni eventuale entusiasmo prospettato dalle parole del patron della realtà friulana vicinissima alla promozione in serie B, che in questi giorni ha fatto sapere di aver valutato la possibilità di portare il Pordenone a giocare al Tenni nel prossimo eventuale campionato cadetto.
O, di più, a trasferire il Pordenone nella Marca. Perchè appiglio fa rima con eccezionalità. E a confortare l’ipotesi è un’altra notizia: il presidente neroverde Mauro Lovisa, oltre al Tenni, avrebbe richiesto gli impianti di Lancenigo per gli allenamenti, quelli del Treviso dei tempi d’oro.
C’è un problema: proprietaria è la Provincia, ma la gestione è - fino al 2021 - a carico del Villorba, che smentisce contatti. Tuttavia la convenzione del Pordenone con il Centro “De Marchi” è in scadenza... .
«A Treviso un progetto c'è ed è quello del consorzio: lo stiamo portando avanti come amministrazione comunale assieme ad oltre quaranta imprenditori che si sono avvicinati al progetto» dice Conte, che entra quindi sui rapporti col Pordenone di Lovisa.
«Nel lavoro di questi mesi ci siamo guardati attorno per vedere tutte le realtà calcistiche virtuose che potessero esser un esempio per noi, per portare a Treviso un'idea ed una mentalità importante per fare calcio. Tra queste abbiamo incontrato anche il Pordenone, una realtà vicina che sta compiendo un risultato straordinario. Ma oltre ai risultati è un modello da imitare, soprattutto per il suo settore giovanile. Da qui sono scaturiti una serie di incontri informali con il presidente Lovisa, ma null'altro».
Per l’ipotesi trasferimento bisogna andarci cauti, forse. Imporrebbe una deroga speciale, paragonabile a quella concessa a Renzo Rosso per il caso Vicenza-Bassano (ma si trattava della stessa provincia). Stando all’articolo 18 delle Noif (Norme organizzative interne federali), il trasferimento di sede sarebbe consentito infatti solo fra Comuni confinanti, salvo “comprovati motivi di eccezionalità per società del settore professionistico”.
Quell'eccezionalità che potrebbe essere collegata al problema-stadio che affligge il Pordenone, ma anche, come già successo per il sodalizio berico, al tema del passato glorioso (il Treviso vanta un anno di serie A e svariati tornei di B). Proprio l’impossibilità di utilizzare il Bottecchia nella categoria superiore, ha indotto il presidente Lovisa a guardarsi attorno. Accantonate le ipotesi di Fontanafredda e Portogruaro, il numero uno del Pordenone ha pensato alla Dacia Arena di Udine e al Tenni: la soluzione friulana sarebbe però economicamente gravosa (30 mila euro a match?), anche se, nel caso dell’impianto di via Foscolo, servirebbero interventi ingenti di restauro e messa a norma. Operazione non semplice in cinque mesi.
Niente unione tra le due realtà, insomma. Perlomeno per oggi. «Frenerei gli entusiasmi e lascerei che il Pordenone concluda al meglio il suo campionato», dice Conte, «Queste le certezze: Treviso è una città che ha voglia ed è pronta a fare calcio, a Treviso giocherà il Treviso; il Pordenone è un esempio da seguire, la società farà le proprie riflessioni nei tempi e nei modi dovuti» spiega il primo cittadino di Treviso, «Chi conosce il calcio conosce le problematiche che un'eventuale unione può portare: è difficile trasferire una squadra da un comune all'altro, figuriamoci da una regione ad un'altra. Tutto è quindi prematuro».
Ciò che non è prematuro, e che per Conte in un mese darà frutto, è invece la realtà del nuovo consorzio. «Chi sta investendo lo sta facendo per passione, per far crescere nei nostri ragazzi il sogno di tornare a vestire la maglia della propria città, non per tornaconti personali» chiude infatti il sindaco, «il consorzio sarà solido e si affiancherà ad una realtà sportiva che la prossima stagione sarà sulla linea di partenza di un campionato. Quale? Ve lo dirò tra un mese». Quando il Pordenone sarà promosso?
Intanto, dall’altra parte non c’è solo il dilemma-stadio a "tormentare" Lovisa: per affrontare la B, occorrerebbe un impegno economico maggiore. Motivo per cui avrebbe guardato alla Marca per reperire i compagni di viaggio. Da qui, l’eventuale trasferimento di sede. Se sono rose... —
Alessandro Bozzi Valenti
Mattia Toffoletto
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