Bentornata Treviso Marathon

TREVISO. Ha il fascino dei secoli di storia che la accompagnano, ha il sapore della sfida con sé stessi che gli uomini provano a superare, crescendo. È un fenomeno di massa.
La maratona è tornata a Treviso, dopo tre anni di esilio tra Conegliano e Vittorio Veneto, per la prima volta donando alla città sia la partenza che l’arrivo.
In mezzo un percorso tra le bellezze naturali che circondano la città, il parco dello Storga, il parco del Sile, la Restera, i porticcioli e poi di nuovo dove Sile, appunto, e Cagnan s’accompagna per gli ultimi chilometri in centro storico e l’arrivo in piazzale Burchiellati.

Allo start in viale Vittorio Veneto, davanti alla palestra del Coni, alle 9.30 erano in 1.800; forse meno di quanto si potesse pensare, ma il fatto che domenica scorsa ci fosse un’altra maratona in provincia, l’Eroica, non ha certo aiutato.

E poi c’è il contorno di una città che ha accolto festante i maratoneti, ma anche coloro che invece la prendono più alla leggera. Ovvero i “muccati” della Mooh Run che hanno raggiunto addirittura quota 2.500 iscritti.

E c’è l’accoglienza dei Comuni vicini, Villorba, Carbonera, Silea, Casier e Casale, che, per una volta, hanno fatto squadra per ospitare un evento che oltre al suo significato sportivo, ha, ci scommettono sindaci e organizzatori, anche un valore turistico. Come per il cicloturismo, anche le maratone sono sempre più spesso il motore che spinge le famiglie a visitare una città.
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