Beach volley, Federica Tonon insegna pallavolo nell’atollo: «Porto il volley alle Isole Tuvalu»

La mottense, che parla sette lingue, nominata allenatrice nell’arcipelago del Pacifico: «Ho vinto un bando Fivp, si parte dalle Figi. Ma quanto torno c’è lo snow volley»

MOTTA. Da una delle patrie del volley dell'ultimo decennio, alla possibile conquista di nuovi mondi e nuovi spazi. Davanti a sé ha 30 ore di volo divise in 4 tappe, cambiando 3 fusi orari e toccando 3 paesi. Ma Federica Tonon ha imparato a gestire e convivere con il jet lag. Originaria di Motta, la 41enne Federica è forse stata la più importante giocatrice di beach volley italiana, tanto da aver partecipato al torneo AVP americano su sabbia, il circuito dei "big". Non è dunque un caso che sia stata chiamata dalla nazionale italiana femminile juniores come team manager, squadra che a luglio ha conquistato l'argento ai mondiali U20. E non è un caso che quel viaggio interminabile la porterà ad allenare la nazionale maschile di beach volley delle Isole Tuvalu, atollo polinesiano tra i più piccoli al mondo, con 11 mila abitanti ed una superficie totale di 26 kmq, al quale si arriva con uno dei soli due voli settimanali dalle Fiji. Il viaggio di Federica con la pallavolo è iniziato però molti anni fa. Tra campionati indoor in Italia (ha giocato infatti a Motta, Cessalto, Ostuni, Padova) e tappe di beach volley tra America, Brasile e Oceania, Federica ha collezionato anche tre lauree e parla sette lingue. È un'ambasciatrice della Marca nel mondo.

Federica, come è nata questa opportunità nelle Isole Tuvalu?

«Ho partecipato ad un bando del Fivb. Non è stato facile perché c'è molta concorrenza americana e all'inizio si sono sorpresi che una donna si candidasse come coach per il maschile, ma sono arrivata al testa a testa finale e hanno scelto me. Ho abitato per anni alle Hawaii e conosco bene le zone anche a livello culturale».

Quali sono gli obiettivi con la nazionale di Tuvalu ed i suoi personali?

«Saremo impegnati per una settimana, dal 10 al 17 dicembre, agli Oceania Games alle Fiji, poi parteciperemo al World Tour 1 stella alle Isole Cook. L'obiettivo è piantare il seme del beach volley di livello per poi farlo crescere, ma il problema è che non c'è personale formato. Per questo ho chiesto di avere un assistente in loco».

E quando rientrerà in Italia?

«Vorrei giocare una o due tappe del campionato di snow volley, sono capitana della nazionale, una disciplina che è ancora agli inizi ma che la Fivb sta spingendo moltissimo. E poi ci sono le qualificazioni con la nazionale jr».

Per una globetrotter è bello tornare a casa?

«Sì, quando torno a non esco mai per godermi al massimo la mia famiglia, penso che molte persone nemmeno ci credano che vivo a Motta perché non mi vedono mai». —
 

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