Basket, il Martina è a un passo dall’impresa promozione

Dopo la vittoria di gara-2 a Broni, un successo al PalaPascale regalerebbe quella Serie A1 che manca da 41 anni a Treviso. Da Pozzo: «Siamo pronte per l’ultima sfida»

Silvano Focarelli
Eva Da Pozzo, ala del Martina
Eva Da Pozzo, ala del Martina

La Martina è a un passo dal sogno che mai avrebbe osato fare: la A1. Giovedì a partire dalle 19.30 quel sogno potrebbe concretizzarsi, bisognerà battere Broni in gara-3 al PalaPascale. Quel Broni a cui la Npt domenica sera ha soffiato il cioccolatino che stava mettendosi in bocca e che ora dovrà domare nello spareggio. Treviso è arrivata fin qui perché in questi playoff in trasferta ha perso solo una volta, a Empoli nei quarti: poi solo successi, a Mantova due volte quindi a Broni, a compensare le sconfitte casalinghe.

Fenomeno a dir poco strano. Lo spiega così Eva Da Pozzo: «Premetto che gara-1 con Broni l’abbiamo persa solo al supplementare non giocando affatto una brutta gara, ora però nello spareggio dovremo fare la partita della vita. Perché francamente nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di arrivare a questo punto». L’obiettivo adesso è completare il percorso iniziato compiendo l’impresa: riportare Treviso in A1 dopo 41 anni.

«Io credo che Npt sia una squadra forte e Matassini un bravo allenatore: dopo tanti mesi di lavoro e dopo una prima parte di stagione sottotono i risultati si vedono. In questi playoff abbiamo tirato fuori carattere e talento, ma io penso che sia soprattutto questione di voglia, come s’è visto per Roseto, già promosso».

A caratterizzare questa Martina è lo spirito e la capacità di non arrendersi mai. «È una delle nostre caratteristiche. Ricordo che all’inizio avevamo dei blackout che ci condizionavano: man mano abbiamo cercato di risolvere il problema, affidandoci anche a chi non ti aspetti. Quindi brave tutte a dare ciascuna il proprio contributo». Ora per Da Pozzo e compagne c’è da riconquistare il PalaPascale, dove la vittoria manca dal 23 aprile. «In verità non avvertiamo alcuna pressione, nemmeno io che di solito sono emotiva. Mentalmente siamo pronte, esattamente come a Broni, che gioca apertamente per la promozione: siamo andate lì per giocarcela e divertirci non avendo nulla da perdere. Anzi, erano loro a sentire la pressione, si vedeva che giocavano contratte mentre noi abbiamo fatto la prestazione che volevamo, in difesa e in attacco».

Da limare qualche difficoltà nei liberi, ma l’ala friulana ha le idee chiare. «Eppure ci lavoriamo molto in allenamento, ma evidentemente in partita è una questione di nervi saldi, a gioco fermo magari un po’ di emozione si fa sentire». Infine, Da Pozzo carica l’ambiente: «Beh, intanto speriamo che ci sia lo stesso pubblico di gara-1, magari anche di più. Io sinceramente devo ancora realizzare di essere ad un passo dalla A1 affrontando un avversario costruito per salire, come del resto lo erano Empoli e Mantova. A Broni c’era una bolgia, ci hanno fischiato anche nella presentazione: allora se siamo state capaci di vincere lì, come potremo non fare altrettanto adesso in casa nostra?»

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