Applausi, passa La Croda La ciclostorica di Marca richiama nuovi corridori e affascina chi la incrocia

EPICA PURA FOLLINAL’adunata suona alle 7, 30, ma la partenza è alle 9. Niente di epico, insomma: anche le biciclettate storiche finiscono con l’essere figlie del loro tempo. Ma per l’epica basta...
Allegranzi Follina PartenzaCiclostorica La Croda
Allegranzi Follina PartenzaCiclostorica La Croda

EPICA PURA

FOLLINA

L’adunata suona alle 7, 30, ma la partenza è alle 9. Niente di epico, insomma: anche le biciclettate storiche finiscono con l’essere figlie del loro tempo. Ma per l’epica basta andare indietro di qualche ora, nell’albergo Da Gildo, dove di epico c’è lo spiedo e di storico c’è la performance dello scrittore Marco Ballestracci, che racconta di un ciclismo antico anche se solo diversamente dopato da quello di oggi. Il “Balle” è magico: quando le racconta ci crede e, per farsi capire meglio, riuscirebbe a far dire “can dal porco” anche a Charles De Gaulle. Qualcuno la prende per messa cantata e sorridere sulle sorti di Gino Bartali (” e i francesi che s’incazzano” ) diventa lesa maestà. Peccato. Nonostante la giovinezza dell’evento, “La Croda” conta alla partenza di Follina, mentre attorno c’è il coro delle allegre campane di collina, più di settanta iscritti.

La gara appartiene al circuito del ciclismo storico, quello che ha come capofila l’Eroica di Gaiole in Chianti, e la partenza, non fosse per le auto attuali al seguito, potrebbe benissimo essere quella di una corsa degli Anni’70. Vanno forte le maglie della Molteni (ex Merckx), Brooklyn (vedova Roger De Vlaeminck), ma anche pezzi più locali e pregiati (Valsana, Crocetta), o un po’tarocchi (Amstel Gold Race), o della squadra dilettantistica vicentina Mainetti. Tra i pedalatori si distinguono la “capitana” Mara Mosole e il fresco ex pro Tiziano Dall’Antonia, che non ha dovuto far troppa strada per essere sotto il gonfiabile che i colori della Ct Vittorio Veneto che organizza la gara.

Le regine della gara però sono loro, le biciclette: la nonna del 1908 con il faro a carburo, Wilier, Bianchi, peugeot, Mercier, Chesini, Atala, Benotto, con le leve dei i cambi sul telaio, i gruppi Super Record Campagnolo, niente cerchi ad alto profilo, niente copertoncini moderni. Uno spettacolo fantastico per chi ama questo genere di ciclismo e chi volentieri si volge al passato cercando miti credibili. Questa in realtà è la prima edizione (la precedente era denominata prova0. 0) e quindi potrà andare solo meglio, ma la partenza è intelligente e non sarà difficile salire fino al circuito nazionale più importante.

Per ora ci si accontenta della citazione nel Tre Venezie Vintage. Non mancano nemmeno i banchetti dei venditori-collezionisti di meccanismi, maglie, freni e berrettini. C’è quello della Wilier triestina con le ramate vere e quelle “replica”. Certo, il top sarebbe Trevisan con le sue Bianchi, ma c’è tempo. Irraggiungibile invece il pacco-gara: numero di Bici d’Epoca, biscotti, prosecco, minerale, enervit, calzini, gadget Wilier e Croda (piccolo sasso montato su metallo, che ricorda il pavè della Roubaix). Favoloso il percorso, con passaggio per il Mulinetto e in mezzo a trapunte di viti, abazie e chiese. Chi ha vinto? Non conta, ma è Gualtiero Flora 12 anni. Lucciconi agli occhi per gli ex compagni di squadra di papà Massimo, scomparso in un incidente di bicicletta. –



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