Anno da record, Panziera ora vuole le medaglie
MONTEBELLUNA
Nel mirino, c’è la prima medaglia in un grande evento estivo. E pare sia arrivato davvero il momento di raccogliere. Dopo aver demolito il muro del minuto sui 100 dorso, dopo aver scippato il record italiano della doppia distanza ad Alessia Filippi. Dopo aver infiammato Assoluti, Mediterranei e Settecolli. Il salto di qualità di Margherita Panziera attende la certificazione piena dagli Europei di Glasgow, che vedono la poliziotta montebellunese, 23 anni il 12 agosto, già in vasca stamane alle 11.30, per l'antipasto della batteria della 4x200 sl U-D (finale alle 19.28).
Le gare cui tiene di più - in primis i 200 a pancia in su, ma occhio alla staffetta mista - sono in calendario la prossima settimana, ma intanto c’è la possibilità di scaldare il motore e magari sperare in qualcosa di bello, specie se per l’eventuale ultimo atto dovesse aggiungersi Federica Pellegrini (al mattino ai blocchi pure Pirozzi, Proietti Colonna e Ciampi).
Il programma di Margherita è intenso con due gare individuali e probabilmente tre staffette - giornata clou giovedì 9 con le finali di 200 dorso e 4x100 mista - ed è forse questo semplice dato, condito dalle chance di medaglia, a far capire come la dorsista dell’Aniene abbia seriamente svoltato.
Tutto è partito da quel personale sui 200 ritoccato dopo due anni ai Mondiali di Budapest 2017, rassegna per la quale a livello individuale non si era manco qualificata. Lontanissimi i tempi in cui l’emotività le giocava brutti scherzi e la costringeva a presentarsi in zona mista con mille dubbi. Paradigmatica la virata toppata agli Europei di Londra 2016. Ora s’è garantita però una consapevolezza nuova, l’aver superato l’idolo Filippi ha modificato prospettive e ambizioni.
Un diverso atteggiamento di cui sono emblematiche le considerazioni espresse alle vigilia: «Non c’è tensione, l’unica paura è per il freddo», le sue parole a Swimbiz. Proprio così, la principale preoccupazione pare essere di ordine meteorologico: «Sono una tipa freddolosa, preferisco di gran lunga il caldo». Non è un caso, se in valigia abbia messo il giubbotto («quello che arriva alle ginocchia») utilizzato per la trasferta di Copenaghen. Quella che le ha fruttato – bronzo sui 200 dorso agli Euroindoor – il primo podio, Mediterranei esclusi, in una grande rassegna. Se poi le chiedi su quale delle due gare punti di più, risponde in modo sibillino: «Certo, i 200 sono la mia gara, lì sono più competitiva. Però i 100 sono più… corti». L’avvicinamento è stato fatto in altura, a Livigno. Sulla doppia distanza, forte del 2’07”16 timbrato al Settecolli, l’allieva di Gianluca Belfiore si presenta con il terzo tempo d’iscrizione. Motivata a rendere la vita difficile a Sua Altezza Katinka Hosszu, ora però alle prese con una tormentata separazione dal marito-allenatore. «Le avversarie? Hosszu, Ustinova e Zevina». Ma la dorsista lanciata a Montebelluna da Bane Dinic non vede l’ora di trovar posto in quel giardino dei sogni. —
Mattia Toffoletto
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