Rita Pavone & Da Re «Quel soccorso in auto con i Bibanesi»
La cantante a Godega per il libro sulla storia dell’azienda Quattro illustratori con D’Eusanio per un’asta benefica

Una madrina d’eccezione entrata nel cuore di quasi tre generazioni d’italiani per il suo canto ma anche per la sua simpatia e la forza d’animo, Rita Pavone, ieri a Godega di Sant’Urbano ha tenuto a battesimo la presentazione del libro “Una storia buona come il pane, forse di più” di Giuseppe Da Re, il creatore dei “Bibanesi", panetti nati trent’anni or sono. Un anniversario festeggiato con gli artisti Beppe Mora, Giorgio Celiberti, Ettore Greco, Lorenzo Maria Bottari, i giornalisti Giacomo Crosa e Alda D’Eusanio ed altri personaggi della cultura come il conduttore Bruno Gambarotta, la psicologa e opinionista Vera Slepoj e Andy Luotto, questa volta nei panni di chef. La cantante ha raccontato l’amicizia di lunga data con il patron dei “Bibanesi”, nata per caso lungo la strada. “Molti anni fa stavo andando con mio marito a Cortina sulla nostra nuova Jaguar – ha svelato Pavone – e ad un certo punto l’auto è andata in panne. Giuseppe Da Re era nella macchina dietro alla nostra e si è fermato a prestarci soccorso. Io ero molto agitata e non volevo tornare in macchina, ma lui mi ha rassicurata e poi ha tirato fuori dall’auto due pacchi di Bibanesi. Dentro di me ridevo perchè pensavo fosse un rappresentante, ma dalla bontà di quei panetti e dalla gentilezza di Giuseppe è nata un’amicizia che non si è mai sciolta, per questo essere qui oggi per me è un grande piacere”. Così la cantante ha elogiato il “bibanese”, in voga tra i sommelier che li accompagnano ai vini più pregiati ma anche tra gli artisti che si sono cimentati in una reinterpretazione della loro immagine sulle confezioni, da Altan a Nicoletta Costa, da Dario Fo a Forattini, passando per Giannelli e Mordillo.
Gli illustratori presenti all’evento - Mora, Celiberti, Greco e Bottari - si sono invece cimentati nella creazione di un disegno in diretta che poi è stato battuto all’asta e, grazie alla complicità di Alda D’Eusanio nei panni di battitrice, sono stati ricavati oltre cinquemila euro devoluti all’associazione “Renzo e Pia Fiorot” per la lotta ai tumori. “Quello che più mi ha colpito di Da Re – ha continuato Pavone – è proprio la sua generosità, io lo definisco un imprenditore atipico. Ho scoperto un uomo di grande umanità anche con i suoi dipendenti quando venni anni fa a visitare l’azienda. Nel mondo futile e vago di oggi lui è una persona che fa bene al cuore poter frequentare. E poi mi manda sempre i Bibanesi in Svizzera, dove vivo con mio marito e mio figlio perché sa che ormai ne siamo dipendenti, se prima o poi non mi prende come testimonial del prodotto… mi offendo!” La Pavone si è intrattenuta volentieri con il pubblico, in un abbraccio trasversale che ha compreso i suoi coetanei, per i quali lei resta la regina della “Pappa al pomodoro”, così come le giovani generazioni, che l’hanno conosciuta in tv sulla pista di “Ballando con le stelle” nel 2016 e quest’anno a “Casa Mika”, ma la grintosa show girl ci ha svelato la preparazione di un tour per la prossima primavera. “Il mio sogno è di poter tornare a Conegliano – ha chiuso Pavone – perché sono innamorata di quel teatro, dove ho recitato sia con Macario che con Massimo Dapporto, una città bellissima che considero un faro per la nostra Italia”.
Elena Grassi
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