Red Canzian: «Il tumore è tornato, ma io l’ho affrontato da uomo»

Treviso. Una metastasi derivata da un melanoma sconfitto nel 2001: «Inutile mettere la testa sotto la sabbia, meglio sapere»

Red Canzian: "Il tumore è tornato ma io l'ho vinto"

TREVISO. Ieri ha provato a Milano e la tournée è confermata: si riparte, come niente fosse. Ma qualcosa è successo: gli hanno tolto un tumore qualche giorno fa e lo ha annunciato su Facebook con tutta la semplicità del mondo, facendosi fotografare con accanto il chirurgo che in tre giorni lo ha rimesso al mondo e rispedito il sala prove. «Un po’ da incosciente? No, io sono perfettamente cosciente e ho fatto la cosa giusta. Ma dal primo fino all’ultimo istante ho pensato solo al mio lavoro, alla tournèe che parte il 2 maggio, con la data zero, da Càscina». La tournèe prende le mosse dall’ultimo album, da solista, intitolato “Testimone del tempo”.

Sapevi tutto già a Sanremo? Quella tua canzone sembrava un riassunto di vita, una riflessione fatta in un momento topico...

«No invece, le canzoni sono spesso così e questo malanno è stato un fulmine a ciel sereno. Dopo il melanoma che mi era stato trovato e tolto nel 2001, scoperto nel corso di una Tac fattami per strapparmi alla morte per disseccamento dell’aorta, ho continuato a controllarmi ogni 6 mesi. Ed da una nuova Tac è uscito questo nodulo, una metastasi a un polmone con tutta probabilità derivata da quel melanoma. A quel punto non ho perso tempo. Non potevo permettermelo: avevo la tournée da solista in testa e ho chiesto ai medici se per caso non conveniva operare dopo. Mi hanno detto che ero pazzo e di non frapporre indugi. Mi sono consegnato al professor Pastorino. A un certo punto rischiava di saltare tutto: nelle carte che dovevo firmare c’era anche l’ipotesi di una perdita temporanea e pure definitiva della voce. Qualcosa di simile era capitato dopo l’altra operazione. Ci siamo ritrovati tutti nella mia camera e solo dopo che l’anestesista mi ha garantito che non sarebbe successo ho detto “si va”».

Ti dà sollievo parlarne?

«Certo, condividere un problema significa stemperarne la drammaticità. Si dice che il mal comune è mezzo gaudio e io di mio ci metto una buona dose di incoscienza, che poi è positività. Di natura sono un guerriero e nel mio passato ho altre due operazioni importanti, una durata otto ore, affrontate nel modo giusto. E poi voglio così bene al mio pensiero che, giuro, non ho mai smesso un attimo di pensare alla mia tournèe. Dopo tre giorni ho ripreso le prove, con accanto i miei figli Chiara e Phil. Oggi (ieri per chi legge ndr) abbiamo concluso le prove».



Solo un accenno in trasmissione da Fazio: non avete affrontato l’argomento. Il presentatore ti ha fatto gli auguri e buonanotte. Ma gli altri Pooh sapevano?

«La trasmissione di Fazio è all’insegna dell’allegria, non era il caso di parlarne. C’era il mio amico Mago Forest che le sparava a raffica e teneva alto l’umore, perché intristire la gente? A Fabio lo avevo detto e anche ai Pooh, infatti ieri Roby mi ha scritto su Fb. Poi, non volendo lasciare dubbi, appena rientrato a casa ho scritto tutto proprio su Fb, sdrammatizzando ma sapendo che la cosa avrebbe avuto un’eco».

Un messaggio importante.

«L’ho scritto perché la gente deve capire che è fondamentale controllarsi fisicamente. Mettere la testa sotto la sabbia non serve a niente, peggiora le cose e toglie la possibilità di intervenire e risolvere: più presto sai e prima risolvi. Se uno ha un dubbio, meglio accertare subito».



Eppure non sei un soggetto a rischio. Sei pure vegano...

«E per fortuna va’. Il tumore cresce in un ambiente acido, la mia metastasi ha trovato una situazione alcalina e non si è moltiplicata. Infatti mi sono operato, mica sono andato in radioterapia...».

Red Canzian rivela: «Ho avuto un tumore, ora sto bene»
Red con il chirurgo che l'ha operato


A chi ti sei affidato, a Dio o alla scienza?

«Io ricorro a Dio, guardo in alto, mi affido a mio padre che è lassù. Poi cerco la scienza e voglio sapere tutto ciò che può fare».

Il primo pensiero appena saputo?

«Ancora??? Basta daiii. Prima la disseccazione dell’aorta, poi mi hanno tolto 32 linfonodi. Poteva bastare no?».

In certi momenti pensi a qualcuno con cui fare assolutamente pace... O qualcosa che non avresti dovuto fare.

«Ma io sono un rocchettaro che ha fatto la vita da chierichetto. Gli eccessi non sono nel mio carattere e voglio bene a tutti. Agli altri auguro sempre tanta fortuna, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, tanto l’altro mezzo me lo sono bevuto io. Ho ottimi rapporti con Delia, la mia ex moglie, e con Giorgio, l’ex marito di Beatrice, la mamma di Phil. Del resto siamo così di famiglia: tutti quelli che incontro e che conoscevano mio padre mi ricordano quanto fosse sempre sorridente e positivo, amico di tutti. Io sono positivo al limite dell’incoscienza, non penso mai al peggio e guardo in faccia le cose. So che la vita ti prende e ti dà».

Di solito alla fine di un racconto si tira la morale.

«La morale è che bisogna prestare attenzione al proprio corpo. Se sentiamo che c’è un problema, bisogna “vedere” come a poker. Bisogna essere positivi, non serve a nulla piagnucolare. Io sono uno che fa coraggio perfino ai medici. Che naturalmente mi guardano come un pazzo. Loro che ne vedono di tutti i colori hanno ragione a pensare a come fare per risolvere. A noi che siamo umani, non resta che guardare avanti con fiducia».

E la musica non cambia: Bruno “Red” Canzian, bassista con villa a Sant’Elena di Silea, la “bestia” e le sue “creature” le tiene d’occhio con costanza e testardaggine. «Sono contento di me/ne ho percorsi di chilometri/ne ho scampati di pericoli/ sopravvissuto son qui», diceva la canzone di Sanremo.

 

 

 

 

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