Le artiste del festival “La giusta distanza” «Il nostro sguardo dissacrante sulla vita»

Il direttore artistico Mirko Artuso:  «Scelta consapevole, c’è un gap che va colmato» 

Elena Grassi
Una suggestiva immagine notturna del Festival
Una suggestiva immagine notturna del Festival

Attrici, performer, cantanti, storytellers: le voci femminili saranno protagoniste al festival “La giusta distanza”, di cui la Tribuna è media partner, in programma dal 4 all’8 luglio nei luoghi più suggestivi delle Prealpi trevigiane, dal Monte Grappa ai Laghi di Revine, passando per i borghi di Miane, Follina, Cison di Valmarino, Passo San Boldo e Pian delle Femene (prenotazione agli eventi mail prenotazioni@teatrodelpane.it, tel/whatsapp 3803842008).

 

Il direttore artistico Mirko Artuso ha voluto fortemente la presenza di donne sul palco, per poter colmare quello che, a suo dire, resta ancora oggi un forte gap nel mondo dello spettacolo. La prima ad esibirsi sarà l’attrice e cantautrice Maria Roveran, sabato 5 alle 18 a Milies con Francesco Carrer in “La musica racconta” sulla nascita dei suoi brani, mentre alle 21 arriva la comicità dirompente di Marta Zoboli e Marta Dalla Via in “Né di Venere, né di Marte”.

Marta Dalla Via
Marta Dalla Via

«Si tratta di un happening tra i boschi di Milies – anticipa Zoboli – Incontro? Cabaret? Varietà? Niente di tutto questo oppure tutto di tutto questo, come nello stile della stand up comedy a due voci».

Marta Zoboli
Marta Zoboli

Domenica 6 al rifugio Posa Puner di Miane alle 19 arriva Rita Pelusio per interpretare “Emma”, teatro di narrazione per la regia di Enrico Messina, sul confine sottile che separa amore e desiderio, felicità e morte. «Emma è un personaggio comico, ironico, sbarazzino – svela Pelusio – vive la vita così come riesce e come ha imparato a viverla, e proprio perché è tanto legata alla natura, ha la capacità di accettare la malattia e vede la morte come il compimento di una vita, è uno dei personaggi che più di tutti mi abita».

Rita Pelusio
Rita Pelusio

Nello spettacolo a seguire, alle 20.30, lo sguardo femminile sul mondo prende invece la forma del mito con “I racconti dell’Anguana”, interpretati da Beatrice Niero con testi e regia di Valentina Brusaferro. «Le Anguane sono legate ai boschi e all’acqua come elemento imprevedibile e misterioso – spiega Niero – e mostrano la loro ferocia proprio quando questo mistero viene violato, quando non viene rispettata la distanza, quando l’intimità non è concessa ma viene forzata. Questa loro non conformità può essere vista come un invito per le donne contemporanee a riconoscere e riconciliarsi con tutte le proprie parti, anche quelle considerate contraddittorie o scomode».

Beatrice Niero
Beatrice Niero

Lunedì 7 torna Marta Dalla Via a Passo San Boldo alle 19, per presentare, con il fratello Diego Dalla Via, il suo spettacolo “Piccolo mondo alpino”, uno sguardo dissacrante e ironico sulla villeggiatura in montagna. «Il turismo è una risorsa – commenta Marta Dalla Via – quello che potenzialmente potrebbe essere una minaccia è un certo tipo di turista, quello che non è spinto dall’amore per la montagna, ma dal voler vedere quello che ha già visto in certe foto, o dal poter istagrammare la sua vacanza. Questo turista evade da un luogo di comfort per cercare dell’altro comfort, non vuole essere stupito ma tratta il mondo come un proprio bene di consumo».

 

Tra le altre ospiti, anche le storytellers dell’enogastronomia Anna Maria Pellegrino e Serena Turrin, che ogni sera alle 20 introdurranno la degustazione stellata, e la regista antropologa Alessia Zampieri, attesa per la chiusura del festival martedì 8 luglio sul Pian delle Femene alle 21.

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