Nacque a Treviso la Madonna del Mare di Lampedusa

TREVISO. La Madonna del Mare nasce nella creta e diventa bronzo lucente in una fonderia di Treviso. Ora quel profilo di donna incorniciato dal velo si trova nei fondali di Lampedusa tenendo stretto a sé Gesù Bambino. Sembra recitare fra le onde una preghiera per i naviganti: «Mare nostrum, che sei nei cieli». Così, da quarant'anni, la Vergine forgiata nella Marca protegge le genti del Mediterraneo.
La statua benedetta da Papa Giovanni Paolo II è immersa in un angolo di paradiso a 15 metri di profondità davanti all’Isola dei Conigli. Tutta Lampedusa ricorda il suo battesimo: era il 23 settembre 1979. La Madonna del Mare partì dalla provincia di Treviso, ad attenderla c'erano seimila persone. Quel giorno è memoria collettiva, scritta nei racconti dei pescatori lampedusani giù al porto e delle donne che ne attendono il ritorno guardando l'orizzonte.
La Madonna del Mare era finalmente a casa. Viaggiò su un peschereccio fino al suo altare tra i coralli accompagnata dalla banda musicale e dalle parole di padre Policardi prima di essere calata. «Scende piano, scompare fra le onde accompagnata da due sub che l'affidano, poi, a un gruppo di sommozzatori della polizia, venuti apposta da La Spezia, i quali provvedono ad ancorarla al basamento di cemento armato che loro stessi hanno preparato e che pesa 46 tonnellate: qui, d'inverno, il mare infuria, non si può rischiare che la Madonna venga strappata ai lampedusani», ricorda Roberto Merlo, che regalò la scultura all'isola.
Un dono non casuale. Merlo fu il primo turista subacqueo di Lampedusa, s'innamorò della sua bellezza sotto e sopra la distesa di acqua salata. Durante un'immersione ebbe un'embolia, l'aiuto degli isolani lo spinse a commissionare la Madonna del Mare per ricompensarli. Così nacque la Madonna del Mare.
Prima materia incandescente fusa nella fornace di Treviso dall'artista Giorgio Crosta, per poi diventare baluardo sacro alle porte d'Europa. «Il Mediterraneo è un cimitero», ha ricordato pochi giorni fa Papa Francesco, riferendosi ai trentamila morti sepolti tra le onde.
Un impasto di sale e di lacrime che quotidianamente avvolge l'Immacolata. «Protettrice dei migranti e degli itineranti assisti con cura materna gli uomini, le donne e i bambini costretti a fuggire dalle loro terre in cerca di avvenire e di speranza», disse Bergoglio durante la visita pastorale nel luglio del 2013. Un auspicio che è nel codice genetico di Lampedusa. Protetta da alte e invalicabili scogliere a Nord, mentre la sua terra dirada a Sud per abbracciare chiunque arrivi dal mare.
Dal 1979 le sue spiagge sono avvolte da una preghiera materna. La Madonna di Porto Salvo, patrona dell'isola, osserva dall'alto. La Madonna del Mare ne protegge i fondali. Due sguardi di umanità, due madri che vegliano i loro figli “ammare”.
Valentina Calzavara
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