L'Omaggio di Castelfranco a Giusto Pio

Domani, 17 febbraio, all’Accademico il ricordo del compositore. Dirige il maestro Basso

CASTELFRANCO. Un’amicizia nata sotto i portici di Castelfranco, rafforzata dalle lunghe chiacchierate nella sala d’attesa del comune medico di base e cresciuta forte e silenziosa in teatro Accademico. È quella con Giusto Pio che conserva nel cuore il maestro Diego Basso. E da qui parte l’omaggio che il direttore d’orchestra, grazie all’invito del Rotary club di Castelfranco, farà domani, sabato 17 febbraio alle 20.45, proprio in teatro Accademico, nella serata di musica e filmati dedicata a Pio, scomparso un anno fa a 91 anni. «Me lo ricordo lì, in piedi in fondo alla sala dell’Accademico mentre assisteva alle mie prove», lo rivede Basso, che rientrerà da Sanremo stasera proprio per “celebrare” il grande compositore, amico e collaboratore di Franco Battiato, «Se ne stava in silenzio, affascinato dalle note. Un grande e, per me, saperlo lì era sempre una grande emozione». Basso, impegnato in questi giorni all’Ariston con “Sanremo young”, non ha voluto mancare con l’Art Voice Academy all’appuntamento in ricordo del “Maestro”, «anche se Giusto rifuggiva da questo “titolo”». Sarà una serata evento a ingresso libero (assegnazione dei posti dalle 16 di domani), pensata rispettando la grandezza di Pio, accresciuta dalla sua profonda umiltà.

Una dozzina di brani composti dal maestro castellano per un’ora e mezza di emozioni, raccontate pure dalla voce recitante di Roberto Ceron, ex assessore comunale di fede rotariana. A ricomporre e promuovere il patrimonio musicale composto da Giusto Pio sta lavorando il figlio Stefano, violinista dell’Orchestra della Fenice di Venezia. Con pazienza e tanto amore, passa al setaccio le mille tracce lasciate da papà: spartiti, file, appunti... «E ne escono cose meravigliose», confida Diego Basso, in stretto contatto con Stefano. Una miniera di tesori, nascosti dalla riservatezza di un genio, «un compositore incredibile, un uomo di grande spessore culturale, un creativo visionario, capace di precorrere i tempi». Domani sera sul palco dell’Accademico una storia di grande amicizia, la stessa che lega il Rotary del presidente Adriano Pietrobon al musicista scomparso.



 

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