Il tempo delle Meridiane più di mille nella Marca

Oltre 1000 meridiane: all’incrocio fra tempo e arte, astronomia e cultura popolare, la Marca scopre un piccolo grande tesoro. Meridiane pubbliche ma soprattutto private. Un’opportunità di abbellire e impreziosire piazze e spazi pubblici, borghi e palazzi, e in prospettiva persino un «atout» turistico ad aggiungere fascino e suggestione in zone già ricche di storia, come quella della nostra provincia.
Il patrimonio è stato appena censito dalle 104 Pro Loco trevigiane, e dai 10 consorzi appartenenti al comitato provinciale. E sarà presentato oggi nella massima assise della gnomonica, il 21° seminario nazionale che per tre giorni tiene banco a Valdobbiadene, all’auditorium Celestino Piva. Lo organizza la sezione Quadranti solari dell'Unione astrofili italiani, presieduta da Giuseppe De Donà, con alla rivista Orologi solari e il portale Sundial Atlas.
Treviso e la Marca protagoniste, grazie anche al censimento, presentato oggi da Giovanni Follador, presidente dell’Unpli di Treviso. «Abbiamo aggiornato l’ultimo censimento», spiega Follador, «è stata una sorpresa vedere che in poco tempo si è passati da 700 meridiane a oltre 1000. Dobbiamo ringraziare le Pro Loco, i 25 ragazzi del servizio civile, risorsa importante, e gli stessi cittadini che ci hanno segnalato le nuove installazioni: davvero, c’è molto amore e molta passione in questo territorio, moltissimi privati decorano e impreziosiscono le loro abitazioni con le meridiane».
Dal censimento nascerà «Andar per meridiane nei paesi della Marca». Follador continua: «Questo percorso è una proposta che va al di là della stessa gnomonica, e si propone come specificità turistica della Marca, a valorizzare ulteriormente il nostro territorio , con itinerari fattibili a piedi, in bici, a cavallo». Il seminario nazionale torna in Veneto, dopo 25 anni. Omaggio a Valdobbiadene, che con la zone del Prosecco e la Pedemontana del Grappa sono le aree a più alta concentrazione di gnomoni e lemniscate, di superfici pubbliche e private astronomicamente vocate a misurare il tempo.
Apre i lavori Toni Follina, l’architetto trevigiano specialista nell’abbellire piazze e spazi pubblici con le meridiane: «Le meridiane sono un grandissimo valore aggiunto ai centri storici. Il senso del passato, perché gli orologi solari affondano la radici nell’antico Egitto e poi nell’antica Roma, come dimostra il fatto che gli obelischi erano gnomoni; ma anche curiosità, gioco, senso del tempo», spiega Follina, «e lo dico perché oggi troppo spesso l’arrredo urbano si riduce a cartelloni e segnaletica». Follina ha abbellito 6 spazi con le sue meridiane: 2 a Oderzo, l’analemmatica di piazza Grande, forse la più grande d’Italia, e l’area dei reperti romani, e ancora piazza San Parisio a Treviso, il palazzo di via Cavour a Vittorio Veneto, Sant’Andrea a Nervesa, e Possagno con la analemmatica che dialoga fra museo e tempio canoviani.
Nel fittissimo programma della tre giorni gnomonica a (curiosità: ogni relatore avrà 21 minuti), coordinato da Gianantonio Geronazzo, faro del comitato organizzatore, spiccano l’apertura, oggi alle 14.45, con un omaggio poetico meridiano a Zanzotto e il tributo all’abate Follador (no, non un antenato di Giovanni), erudito, docente di matematica e meccanica; ma anche recuperi e restauri in tutta Italia, e le meridiane 2.0 che si trasformano in batterie solari; e il parco meridiano che il comune di Cornuda ha realizzato nel giardino dell’istituto comprensivo. E le mille varietà e tipologie - ci sono quelle lunari, e quelle con i fori gnomonici – e gli specialisti, artisti e astrofili come Giovanni Flora
Non ultimo, anzi, quello che le meridiane ricordano, «memento» impareggiabile di luce e di ombra. Il dominio assoluto del tempo, l’inesorabilità del trascorrere degli attimi, la «linea d’ombra» che ci rammenta la fugacità, prima ancora della fragilità della nostra vita. Non per niente, motti proverbi, citazioni, siano essi in latino, italiano ma anche in dialetto (valga per tutti il canonico el sol magna e ore), completano le meridiane.
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