Il Fai apre la chiesetta disegnata da Mario Botta per le Giornate d’Autunno

TREVISO. In un periodo di distanziamento sociale e di accessi limitati alla convivialità, per le sue “Giornate d’autunno” la delegazione Fai di Treviso non aprirà ville antiche o sontuosi palazzi, ma due luoghi simbolo della comunità: una chiesa e una casa. La chiesa dei Santi Cirillo e Metodio, progettata dal grande architetto della “sobrietà trascendentale” Mario Botta, baluardo spirituale nel complesso laico dell’Appiani in piazza delle istituzioni, mentre la casa è quella del pittore Francesco Piazza, oggi sede della Fondazione Feder Piazza, studio d’artista e cenacolo di giovani scout nel secondo dopoguerra tra San Pelajo e Santa Bona. I siti saranno entrambi aperti al pubblico per i due prossimi week end (17-18 e 24-25 ottobre) il sabato dalle 14 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18 con partenze a gruppi di 15 visitatori ogni mezz’ora. Solo per il week end del 24-25 ottobre si aggiunge il sito aperto dal Fai Giovani, che visto il grande successo ottenuto, replica la proposta delle “Giornate di primavera” con le visite al giardino botanico e all’apiario dell’Azienda agricola biodinamica “San Michele” di Conegliano. Tre possibilità di entrare in spazi concepiti per l’incontro e il nutrimento di legami umani, attraverso il sacro, l’arte, e la natura.
La Cappella dell’Appiani si regge su una struttura solida di mattoni rossi all’esterno, disegnata con una forma geometrica cilindrica emergente come un monolite primordiale, somigliante all’archetipo dell’arca e caratterizzata all’interno dall’invaso di luce sulle superfici curve senza soluzione di continuità per renderla una “luce divina”, così come nello stile di Mario Botta. «Questa chiesa è sconosciuta alla maggior parte dei trevigiani – spiega l’architetto Mario Gemin, presidente del Fai di Treviso – e grazie alla curia e all’associazione Briziarelli potremmo aprirla al pubblico, facendone conoscere le particolarità architettoniche e luministiche con la guida di Emile Jourcin, studiosa che ha appena concluso una ricerca sulla cappella». La casa dell’artista trevigiano Francesco Piazza conserva ancora gli strumenti e le testimonianze dell’attività di pittore e incisore e si inserisce in un giardino che ne è il naturale corollario, su cui le luminosissime stanze si affacciano. Quella di Anna e Francesco era infatti una dimora “aperta”, dove venivano tessuti rapporti tra arti e scienze educative. «I coniugi Piazza sono stati i fondatori dello scoutismo trevigiano nel 1947 – continua Gemin – e moltissimi cittadini ancora in vita sono passati per la loro casa o conservano a casa propria opere del pittore, tra i più amati nel territorio. Le visite guidate racconteranno la sua figura di artista con il torchio e il cavalletto ben posizionati nello studio, ma anche la sua aspirazione formativa e pedagogica».
All’Azienda “San Michele” di Conegliano invece ci sarà una guida d’eccezione, Paolo Pistis, l’agrotecnico ferrarese che ha progettato il giardino botanico biodinamico rispettoso dei cicli ambientali. Tutte le visite sono da prenotare sul sito www.giornatefai.it. —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso








