Goldin, l’abbraccio di Treviso con l’omaggio a De Poli

Interventi del critico, del sindaco e degli sponsor: «Grazie Marco, ora resta»
SPARVOLI AG.FOTOFILM TREVISO PRESENTAZIONE MOSTRA IMPRESSIONISMO A S. CATERINA
SPARVOLI AG.FOTOFILM TREVISO PRESENTAZIONE MOSTRA IMPRESSIONISMO A S. CATERINA

TREVISO. «Bentornato Marco, bentornata linea d’Ombra». Il sindaco Giovanni Manildo apre così la mostra “Storie dell’impressionismo” con cui Goldin torna a casa, novello figliol prodigo. Fino al 17 aprile, le mostre evento: tre a Santa Caterina, la quarta a palazzo Giacomelli. Una sera toccante, condotta da Maria Pia Zorzi. E una notte dolcissima: il primo concerto di Franco Battiato e i primi visitatori, dopo che i 400 invitati alla prima avevano «battezzato» i capolavori impressionisti: Monet, Van Gogh, Renoir, Cezanne, Degas, i grandi del ’900 e i gioielli della pinocoteca civica. E il trittico Tiziano Rubens Rembrandt.

Mostra aperta fino al 17 aprile: orari, prezzi e numeri utili
Edouard Manet, Le rondini, 1873

L’abbraccio della città - la «bellissima festa», per Manildo «con un lungo percorso» e un grande lavoro di squadra» nel segno della bellezza e dell’arte – producono il colpo di scena. Goldin annuncia di aver invitato il presidente di Fondazione Cassamarca, Dino De Poli. Non si parlavano dal divorzio del 2004, pietra tombale sul ciclo trevigiano nato nel 1998. «Gli devo molto, anche se i nostri rapporti non sono stati sempre facili. Presi coraggio per l’omaggio a Roberto Tassi, gli chiesi aiuto. Ci penso su 7 secondi, mi disse: sì, se tu metti il 50%. Ci pensai sette secondi anch’io, gli dissi sì. Non li avevo i soldi, li chiesi in prestito a Unicredit».

Più delle tossine della rottura poté la festa di ieri, lo spirito di buona volontà di una giornata particolare, l’epifania di una città che Manildo in testa - artefice dell’operazione – affida a Goldin il definitivo rilancio nazionale e internazionale. E il bel gesto di Goldin - non facile, per lui – preannuncia, chissà, futuri sviluppi. Un caso che l’emozionato Goldin ricordi la prima mostra asolana (1982) e la rivista Ca’ Spineda?

Manildo suggella. «Vogliamo smentire che con la cultura non si mangi, anzi la cultura è il motore dello sviluppo», conclude il sindaco, «Le mostre di Goldin faranno conoscere le nostre tante cose belle a chi verrà a Treviso»

Piovesana certifica. «Impresa, pubblica amministrazione e istituzioni culturali possono produrre cose belle, in una città meravigliosa come Treviso», dice Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria Treviso. Città e provincia insieme: prima di patti istituzionali e sistema economico, sono rete e sinergia di intenti.

Gli omaggi a Goldin. «Welcome Marco», dice Gianni Garatti, presidente del consorzio di promozione «Marca Treviso». È il sistema Treviso - 450 soci – che punta sull’appeal delle mostre. «E rendiamo merito alla politica che risponde». Achille Variati, sindaco di Vicenza, ringrazia Goldin «a nome dei 10 sindaci che hanno ospitato le tue mostre in Italia: per quello che fai, per il tuo popolo bellissimo e innamorato delle città, e per il tuo contributo alla democrazia. Se la vedono 10 milioni di semplici cittadini, che si emozionano...». Un piccolo manifesto che risponde agli attacchi del partito dei detrattori, anche trevigiani. C’è in sala Maristella Caldato, durissima sul progetto Santa Caterina....

SPARVOLI AG.FOTOFILM TREVISO INAUGURAZIONE MOSTRA IMPRESSIONISMO A S. CATERINA
SPARVOLI AG.FOTOFILM TREVISO INAUGURAZIONE MOSTRA IMPRESSIONISMO A S. CATERINA

Sponsor. Per Goldin sono amici collaudati, Gli storici sono i fratelli Lucchetta di Euromobil. «È iniziata con Marco giovanissimo, neo laureato: abbiamo avuto intuito», ricorda Gaspare, parlando anche a nome di Antonio, Fabrizio e Giancarlo, «ha diffuso la grande arte in modo capillare». Poi Massimo Zanetti, rappresentato da Marco Comellini, che sottolinea il lungo sodalizio di Zanetti group con Goldin e i numerosi impegni per letteratura e arte e solidarietà (con la fondazione di viale Felissent). Massimo Carraro (Unicredit) e Andrea Mencattini (Generali), ricordano l’intensa attività artistica e culturale del colosso bancario e di quello assicurativo, ancorato a Nordest. E Goldin ringrazierà gli storici ad interlocutori ed estimatori (Ghizzoni e Greco) e quelli di oggi (Mustier e Donnet). Il più recente sostenitore, Fausto Pinarello, è compagno di pedalate. Non ultimi professionisti, studi e aziende che hanno donato con Goldin 700 mila euro al Comune per rendere il museo internazionale.

La platea . In prima fila Massimo Zanetti, Fausto Pinarello con la sorella Carla, la coppia Anna Bonamigo-Adriano Panatta, il prefetto Laura Lega, il questore Tommaso Cacciapaglia, il comandante dei carabinieri Gaetano Vitucci e quello della Finanza, Alessandro Serena. E ancora il direttore dell’Usl 2-Trevigiana, Francesco Benazzi, la presidente dell’Advar, Anna Mancini Rizzotti; il presidente dell’Israa.,Luigi Caldato (uno dei pontieri tra Comune e Goldin), il presidente di Ascom, Renato Salvadori e il presidente di Community, Auro Palomba, l’ex questore Carmine Damiano e l’ex comandante dell’Arma Ruggiero Capodivento.

Le assenze. Non c’era il governatore Luca Zaia. E nemmeno l’assessore al turismo, il trevigiano Federico Caner. È toccato all’assessore alla cultura, Cristiano Corazzari, portare l ’«orgoglio» della Regione.

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