Giorgione svelato nei «Quaderni Castellani»

I restauri del Fregio e della Pala raccolti in un volume
CAPOLAVORO La Pala custodita nella Cappella Costanzo del Duomo castellano dopo il restauro
CAPOLAVORO La Pala custodita nella Cappella Costanzo del Duomo castellano dopo il restauro
 Pagine di storia al Teatro Accademico, che ricordano ancora il quinto centenario della scomparsa del Giorgione. Stasera alle 20.30 sarà presentato il libro «Giorgione a Castelfranco. Quaderni Castellani» (Ed. Biblos). Un'opera che si mette sulle tracce del genio, indagando due opere gelosamente custodite nei luoghi che gli hanno dato i natali, il «Fregio della arti liberali e meccaniche» nonché la «Pala del Duomo», ospitata nella cappella Costanzo. Si tratta di un testo composto a più mani, con il contributo di Giacinto Cecchetto, storico direttore della civica biblioteca cittadina, di Gabriella Delfini e di Anna Maria Spiazzi. Un progetto nato dall'idea di rendere note al grande pubblico le particolarità inedite delle due testimonianze giorgionesche, peculiarità emerse nel corso dei restauri, come spiega Cecchetto: «Il libro corona un importante percorso di studio e di analisi dell'opera, per le novità in esso contenute il testo ben si presta a un pubblico variegato, di amanti dell'arte e della storia della nostro paese». Sfogliando le pagine di questi quaderni di storia si farà un vero e proprio tuffo nel tempo, per riscoprire i dettagli della produzione del Giorgione, la storia dei restauri e i processi compiuti per riportare all'antico splendore le due testimonianze pittoriche. Verranno, inoltre, illustrate con preziose ricostruzioni radiografiche le incredibili differenze tra la prima stesura delle opere e l'odierna composizione, visibile a occhio nudo.

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