Artigianato Vivo a Cison, il borgo diventa vetrina per 190 espositori
La manifestazione in programma fino al 17 agosto: presenti oltre 190 artigiani selezionati da tutta Europa. Materiali di riciclo protagonisti fra i banchi, ricco il programma collaterale

Alle 10 del mattino, il profumo dello spiedo aleggiava già nell’aria, portato dal lavoro paziente dei maestri cisonesi che da ore avevano messo la carne a cuocere per la specialità del giorno nei punti di ristoro. Intanto, come previsto per la prima domenica di Artigianato Vivo, il borgo intanto si riempiva di chi arriva presto per guardare con calma le esposizioni di oltre 190 artigiani (selezionati tra più di 400 candidature) provenienti da tutta Italia, ma anche da Francia e Slovenia.
Professionisti della manualità chiamati non solo a esporre, ma anche a lavorare sul posto, offrendo pezzi unici frutto di un sapere che non si improvvisa e condividendo con il pubblico processi, tecniche e storie.
La 44esima edizione
Ed è proprio la selezione nel segno della qualità, il “plus” della manifestazione che per la quarantaquattresima volta Cison di Valmarino ospita. Anzi: crea, organizza e sente come parte della propria storia e del proprio tessuto sociale.

A guidare l’evento è la Pro Loco, impegnata praticamente tutto l’anno nell’organizzazione con i suoi infaticabili volontari, coinvolgendo anche molte altre associazioni del territorio: sono loro che da venerdì 8 agosto fino a domenica 17 agosto (apertura alle 10 nei giorni festivi, alle 17 nei feriali) trasformano Cison in una delle principali vetrine dell’artigianato artistico in Italia, capace di richiamare visitatori da tutto il Nordest e oltre. Ogni anno sono centinaia di migliaia le persone che raggiungono il borgo sotto il sole di agosto per ritrovare un rapporto con la manualità e la creatività.
Tante creazioni di recupero
La mostra, anche quest’anno, propone sorprese di ogni tipo: gioielli con materiali insoliti, antiche posate d’argento, piume dipinte a mano, corsetti sartoriali, origami da indossare, lampade artistiche, candele in gusci di noce di cocco, coltelli di design, strumenti musicali, oggetti per animali, decorazioni vegetali e manufatti di recupero trasformati in autentiche creazioni artistiche e con un’anima ecologica.
Non mancano i sapori, spesso legati ad antiche ricette, birre artigianali e prodotti che raccontano territori vicini e lontani. E il programma collaterale non è da meno, in quanto a varietà: spazi ludici e laboratori per bambini, incontri con scrittori e narratori, workshop dove sperimentare materiali e tecniche, mostre d’arte come quella curata da Max Solinas alle Cantine Brandolini, dall’eloquente titolo “Dall’artigianato all’arte”.
Le serate
E poi le serate, come quella di domenica 10 agosto, con il rinnovarsi della tradizionale “Intervista sotto le stelle” alle Case Marian, in cui Giancarlo De Luca e Lele Marcassa hanno intrecciato riflessioni e racconti sul paesaggio, mentre altri cortili e piazze si riempivano di musica di generi diversi, e gli artigiani cambiavano pubblico ma non entusiasmo nel raccontare i propri prodotti.
E poi c’era chi raggiungeva Castelbrando per le visite serali organizzate per l’occasione, o i boschi vicini per avvistare le stelle cadenti di San Lorenzo. Chissà, forse anche per esprimere il desiderio che Artigianato Vivo continui a rinnovare il suo incanto.
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