Andrea Luchesi, riscoperta del maestro di Beethoven

Fondazione Granzotto diffonde nel web le opere del mottense vissuto a Bonn
SETTECENTO. Andrea Luchesi fu chiamato alla Corte di Bonn
SETTECENTO. Andrea Luchesi fu chiamato alla Corte di Bonn
 La fortuna e il successo nell'arte sono spesso volubili, come dimostra la storia della musica. Se Mozart morì in povertà e la prima di Carmen fu un clamoroso fiasco, c'è anche chi, pur avendo ispirato i più grandi maestri della storia della musica, non ha mai ottenuto la fama meritata. E' il caso di Andrea Luchesi, compositore e organista nativo di Motta di Livenza, che nella seconda metà del 1700 venne nominato Maestro di Cappella alla Corte di Bonn ed ebbe quale allievo il giovanissimo Beethoven. Nonostante la gloria ottenuta in vita e il ricchissimo repertorio, che spazia dalla musica sacra alle opere buffe, Luchesi è oggi sostanzialmente dimenticato dal grande pubblico. La sua figura è stata recentemente studiata e riscoperta dal direttore d'orchestra trevigiano Agostino Granzotto, già insegnante di violino al Liceo Musicale Manzato e maestro all'Istituto Albinoni di Spresiano. Dopo la sua morte, il nome di Luchesi sembrava destinato a tornare nell'oblìo, nonostante la musica sinora recuperata lasci intravedere la poetica di un compositore straordinario. Il Comune di Motta di Livenza, in occasione dei 40 anni della fondazione del Coro Luchesi, ha di recente ricordato il suo figlio illustre dedicandogli un concerto nella Basilica della Madonna dei Miracoli in cui, assieme a lavori già noti, sono stati presentati brani finora inediti, tra cui il Cantemus Domino, uno Jubilate Deo e il Kyrie di Dresda. Come ha rilevato lo studioso veneziano Giorgio Taboga, Luchesi dovrebbe essere ricordato come il vero «padre» musicale di Mozart e Beethoven. A fine maggio, inoltre, è stato presentato il Fondo Granzotto, donato dagli eredi, contenente un centinaio di opere di Luchesi, che dovrebbero ora essere pubblicate in internet, a disposizione di quanti vogliano proseguire lo studio e la riscoperta del maestro dimenticato.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso