Alla scoperta di Rodin due visite gratuite per i nostri lettori

Un viaggio alla scoperta di Rodin a cento anni dalla sua morte, un tuffo nella maestosità della scultura del grande artista francese. La tribuna compie 40 anni e vuole festeggiare questo importante traguardo regalando ai nostri lettori un’occasione unica: una visita guidata e gratuita alla mostra firmata da Marco Goldin a pochi giorni dalla sua chiusura.
E sarà proprio il curatore dell’evento a portare per mano i nostri lettori per farli immergere nell’arte di Rodin. Dopo la rassegna cinematografica (che, sia chiaro, ancora non è terminata), si alza il sipario sul prossimo evento firmato “tribuna 40”. L’appuntamento è già fissato: il museo di Santa Caterina apre le porte ai nostri lettori mercoledì 30 e giovedì 31 maggio.
Ottenere i biglietti è semplicissimo: dalla giornata di oggi basta accedere al nostro sito, tribunatreviso.it, e accedere al nostro portale eventi. Una volta entrati nella pagina, è sufficiente un clic sulla data prescelta. Seguendo le istruzioni si arriva alla stampa del biglietto. Con quello in tasca bisogna presentarsi alle 17.10 a Santa Caterina per la verifica dei nomi. Come sempre i biglietti sono limitati, duecento in totale, divisi per le due giornate.
Ad accogliere i nostri lettori alle 17.30 ci sarà Marco Goldin, curatore di Linea d’Ombra, che introdurrà la visita alla mostra. Subito dopo, indicativamente dalle 18, le cento persone in sala verranno suddivise in quattro gruppi da venticinque ospiti. Questi partiranno per la visita rispettivamente alle 18, 18.10, 18.20 e 18.30: un percorso d’arte lungo 75 minuti, accompagnato dalle guide del museo.
Ecco che i nostri lettori si immergeranno nelle sculture di Rodin, magistralmente inserite nel contesto di Santa Caterina dal genio di Marco Goldin, che ha puntato tutto sull’emotività. Nelle sale dalle pareti color antracite illuminate dalla sola luce artificiale, i faretti a soffitto inondano le sculture facendo risaltare i chiari e gli scuri, e ogni singola ombra rivela a chi guarda un pezzetto nuovo di verità. Fino alla nuova sala ipogea intitolata a Barbisan che chiude il percorso. Qui è come se dal centro della terra la materia che Rodin amava tanto plasmare a mani nude, avesse assunto precisamente quelle forme capaci di raccontare ancora oggi verità e carattere, quelli che Rodin aveva intuito nelle figure che intendeva creare. « Rodin ha parlato sempre di raccontare la verità, di entrare in contatto con la realtà», scrive Goldin nel catalogo della mostra.
In “Il bacio”, figura simbolo dell’esposizione, Paolo e Francesca - altra opera destinata alla “Porta dell’inferno” che accompagnerà l’artista per tutta la vita - sono mani e corpi che si intrecciano, carichi di tensione come il primo giorno. Fatti per essere guardati da ogni angolatura perché la luce non smette di restituire nuovi brani del loro straordinario abbraccio. La suggestione della sala ipogea raggiunge il culmine nella parete che fa da sfondo allo straordinario “Balzac” dominato dalla fotografia scattata nel 1908 da Edward Steichen, nella campagna di Meudon, dove Rodin aveva uno dei suoi atelier.
Lungo il percorso i nostri lettori potranno respirare l’amore di Rodin per l’arte greca, la venerazione per Michelangelo, in particolare per il secondo periodo dell’artista, quello che lascia le torniture perfette in favore del “non finito”, che sa tanto di puro quanto di vita reale.
Il nostro consiglio è quello di affrettarsi a prenotare i biglietti, che saranno a disposizione fino a esaurimento posti. La mostra dedicata allo scultore francese Rodin sarà fruibile ai visitatori fino al prossimo 3 giugno. Tutte le informazioni e i biglietti gratuiti per l’evento del 30 e del 31 maggio sono disponibili su tribunatreviso.it.
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