A Treviso gli alberi feriti diventano arte omaggio al dramma del Cadore

TREVISO. Gli alberi sono uno scrigno di memoria, nei loro cerchi concentrici troviamo non solo lustri, decenni e secoli, ma anche il senso del tempo, che passa inesorabile, lasciando segni, nelle piante, come negli uomini. “Trees remember too”, che significa letteralmente “anche gli alberi ricordano”, è il titolo della mostra in corso alla BS Gallery in vicolo Isola di mezzo a Treviso, che celebra il profondo rapporto tra l’uomo e la natura, così messo a dura prova in questi giorni dagli eventi climatici che hanno distrutto in gran parte i boschi dell’agordino.

Un’opera in particolare, intitolata “Windy time” e formata da una sezione di tronco di Pioppa, su cui è appoggiata una clessidra rotta, è stata espressamente dedicata dall’artista Carola Minincleri Colussi alle conseguenze drammatiche delle ultime piogge torrenziali. «Quest’opera deriva dalla caduta di un albero di casa mia durante un temporale – racconta l’artista – e non posso non collegarla ai 14 milioni di alberi caduti nel triveneto in questi giorni.

È un dolore immenso per me, che con il mio albero parlavo, e mentre lo vedevo cadere è caduta anche la clessidra, come se il tempo si stesse fermando». Minincleri Colussi ha creato “Windy time” a Ca’ Tron di Roncade, l’11 agosto 2017 a seguito di una tempesta che aveva coinvolto il veneziano (in particolare Jesolo) e il trevigiano. Il gesto di voler dedicare l’opera ai boschi distrutti nell’Agordino, ha colpito a fondo l’attenzione dei numerosi presenti all’inaugurazione dell’esposizione.

Gli altri artisti in mostra hanno indagato invece il collegamento simbolico e ancestrale che sussiste tra l’immagine naturale dell’anello concentrico dell’albero e la stratificazione della memoria umana. Andrea Tessari ha incastrato negli alberi del Carso friulano “pezzi” di ricordi della Grande Guerra, da lucchetti, a monete, a biciclette, Stefano Zarattin sottrae “anelli” alle sezioni di tronco, lo svizzero Niklaus Güdel ci fa camminare con la sua installazione in mezzo ad alberi spezzati dai conflitti bellici. L’artista inglese Ben Bird ha fotografato una foresta fatta nascere sopra una collina artificiale ricavata dalle macerie di Berlino dopo la Seconda guerra mondiale, mentre Laura Manfredi con “Fragile” accosta rami e pezzettini di carta per evidenziare il processo selettivo della memoria.
La mostra “Trees remember too” è aperta il martedì alla BS Gallery i di Terviso, sabato e domenica ore 10.30-18.30 fino al 2 dicembre con ingresso libero.
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