Zoppas Arena, si candida Sisport L’ira Pd: «Basta con Lucchetta»

CONEGLIANO. È la Sisport Spa l’unica azienda che si è candidata alla gestione della Zoppas Arena. E sul palazzetto di Campolongo scoppia l’ennesima bufera. Perché quella Sisport è vicina, troppo vicina secondo il Pd, a Giovanni Lucchetta, patron della Spes che ha già gestito fra mille polemiche la Zoppas negli anni scorsi, e che aveva assicurato solo pochi giorni fa di non essere più interessato al palazzetto. Un complicato gioco di incastri fra società che alla fine fa spuntare ancora una volta il nome di Lucchetta: nell’elenco dei soci di Sisport (che detiene parte di un’altra società chiamata Eurolink) c’è per esempio Maria Patrizia Biasi (già amministratore unico di Spes), mentre Pierpaolo Lucchetta, fratello di Giovanni, detiene una quota di Eurolink. E le giocatrici del settore giovanile della Spes Volley, che da settembre di quest’anno ha interrotto l’attività agonistica, sono confluite proprio nella Sisport, che fino a quel momento si occupava di scacchi (con la squadra Queen Club) e aveva sede a Padova (ora, a Conegliano). Giovanni Lucchetta giura: «Io con la Sisport non c’entro nulla, volevo solo dare un futuro alla squadra di pallavolo e per questo alcune ragazzine della Spes sono confluite nella nuova squadra. Anzi, la società mi ha chiesto se ero disponibile a dare una mano all’interno della Zoppas, e ho detto di no».
Parole alle quali replica Alesssandro Bortoluzzi, il grande accusatore delle manovre di Lucchetta: «Come fa a dire che non c’entra nulla? A febbraio di quest’anno si presentava come responsabile della Sisport a un’iniziativa per la raccolta fondi delle società sportive in Toscana. Nei mesi scorsi, è stato relatore e referente organizzativo di SiCard Live, altra raccolta fondi per le scuole organizzata da Sisport, e si è presentato a numerosi altri eventi in qualità di direttore tecnico di Sisport». L’amministrazione per ora non commenta il nuovo ritorno di Lucchetta sulla scena sportiva coneglianese, dopo le alterne vicende della Spes Volley, lo scioglimento della prima squadra e i debiti accumulati. In municipio c’era euforia, due giorni fa, al momento delle offerte: ce n’era una soltanto, in busta chiusa, ma era già qualcosa rispetto agli anni scorsi, quando nessuno si era fatto avanti per la gestione del palasport, e il Comune era stato costretto a farsene carico. Ora l’apertura della busta ha riportato a galla polemiche mai del tutto sopite. Dentro la Zoppas ci sono ancora materiali della Spes pignorati dal giudice, per ripianare i vecchi debiti della società. «E ora ritornano le stesse persone di sempre, anche se il nome e i dati delle società cambiano» denuncia Bortoluzzi «è triste dire che lo avevamo detto, ma questa è la conclusione di una vicenda in cui il Comune sembra aver fatto di tutto per allontanare altri soggetti seri che si erano avvicinati alla Zoppas Arena».
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