Zanella: «Soci al centro Rifonderemo la banca»

CASTELFRANCO. Ritornare a essere una vera banca del territorio, attenta alle specificità del suo tessuto produttivo e alle famiglie: e che come parole d'ordine abbia moralità, competenza e meritocrazia. È questo in sintesi il programma con cui l'agente immobiliare Agostino Wenis Zanella si propone per la presidenza del Credito Trevigiano. A condividerlo non una lista di candidati consiglieri, ma - come precisa assieme alla sua squadra - un gruppo di persone che si sono ritrovate in questa idea di banca, semplice ma che proprio per questo può fare la differenza per affrontare le sfide future.
Si tratta di Antonio Dorella, già direttore di Veneto Garanzie, il consorzio fidi di Confartigianato, l'ex assessore delle giunte Gomierato Roberto Ceron, il vigile del fuoco Elio Grespan, l'ingegnere Luigi Giacometti e il geometra Robert Ceccato. «Abbiamo tenuto finora un profilo basso», spiega Zanella, «perché sinonimo di serietà e perché siamo animati solo da un grande spirito di servizio. Sia chiaro: nessuno di noi si dispererà se i risultati non saranno quelli che ci attendiamo. Ma ribadiamo la nostra assoluta indipendenza da qualsiasi condizionamento per lavorare esclusivamente nell'interesse della banca e dei suoi soci». Per loro Credito Trevigiano, che domenica deciderà il suo nuovo consiglio di amministrazione nell’assemblea convocata al Palamazzaolovo di Montebelluna, deve tornare ad essere la banca del territorio. «Viste le recenti vicende del sistema bancario nella nostra regione», prosegue Zanella, «la risposta alla fragilità dimostrata non può che essere una realtà bancaria radicata nell'ambiente in cui è nata, e di cui conosce bene la struttura. Attenta ad esempio al fatto che avrà a che fare con un 98 per cento di micro imprese, sotto gli otto dipendenti, attenta alle famiglie per generare un sistema economico virtuoso. Deve essere del territorio perché in questi anni è fondamentale contare su una velocità di risposta immediata di fronte alle trasformazioni del mercato». Per Zanella è importante che la banca sia trasparente in tutto, che dedichi attenzione ai soci anche creando uno sportello dedicato a loro dove possano incontrare gli amministratori. «Dobbiamo smetterla di considerare il cliente solo una riga che appare sul computer», dice, «dietro a un nome c'è una famiglia, c'è un’attività imprenditoriale a cui dobbiamo essere a fianco: anche educando agli investimenti per non farli poi trovare in difficoltà». Ma si guarda anche a villa Emo: «Sono 30mila le visite all'anno, ma dovrebbero essere moltissime di più. Dobbiamo costruire un percorso che invogli il turista. E questo sito ha tutte le caratteristiche per attirare grandi numeri». Zanella non si nasconde che la battaglia con gli altri due competitori sarà dura: «Anche perché registriamo un palpabile disinnamoramento dei soci. Per noi devono tornare al centro dell'attenzione della banca: è questa la nostra diversità. Per questo domenica chiediamo a loro di darci fiducia».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso