«Zaia, mangi sushi e non veneto»

Cena di Capodanno al wok, l'attacco dei ristoratori
Zaia e consorte insieme a «Marco»
Zaia e consorte insieme a «Marco»
 Il presidente della Regione Luca Zaia, consorte-munito, la sera del 1º gennaio va a cena al Wok-sushi di Preganziol, gemello del ristorante di Cadoneghe e sempre di proprietà dell'imprenditore cinese Hu Lishuang «Marco» che abita a Borgoricco. I ristoratori padovani hanno fatto il quarantotto e ieri lo spinosissimo caso si è bollito l'Italia intera, come se di questi tempi altro non ci fosse da mettere sotto i denti. Il signor Hu non è uno qualsiasi: apre ristoranti con capienza da 300 a 800 posti un giorno sì e uno anche in giro per il Veneto (a breve saranno 4); in virtù del talento a trovar posto sul carro del vincitore si è fatto in quattro per appoggiare Zaia durante la campagna elettorale, tanto da essere addirittuta frenato nella sua, un tantino imbarazzante per il popolo leghista, generosità orientale; ha una vocazione per il marketing. Risultato, la cena col governatore non ha avuto propriamente i crismi della clandestinità. Foto e articolo, e ristoratori padovani imbufaliti: ma dal cinese doveva andare e farsi pure fotografare? E noialtri chi che semo? E imbufaliti al quadrato perché sempre sul giornale era stato rilevato il fenomeno dei più di mille padovani, famiglie al completo, che il pranzo di Natale l'hanno fatto al Wok-sushi di Cadoneghe: 10 euro e 50 a testa, mangiando senza limiti e niente male, per giunta. Risultato, ieri lettera al giornale di 8 titolari di trattorie del padovano e pure l'Appe a rincarare la dose quanto basta: «Il messaggio al pubblico del governatore è fin troppo chiaro: preferisce i ristoranti orientali, mentre quelli veneti o padovani che cercano di proporre la cucina tradizionale veneta, sia nelle ricette sia negli ingredienti, vengono snobbati».  E ancora, l'associazione di categoria presieduta da Erminio Alajmo, (si è «inventato» Le Calandre), dà la sua... razione a Zaia: così non si fa.

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