Zaia: "Dario non può restare a Veneto Banca"
Il governatore annuncia un giro di vite sui doppi incarichi dei manager della sanità regionale: "Ho emanato un decreto, i direttori generali delle Usl abbiano una sola fonte di reddito"

Luca Zaia con Claudio Dario in una conferenza stampa. Sotto, con la moglie Raffaella insieme all’amico «Marco» e consorte
TREVISO. «I due incarichi di Dario? Incompatibili». Esce allo scoperto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sul caso del direttore generale dell'Usl 9 che da qualche mese ha assunto anche la carica di vicepresidente della Banca Italo Romena, controllata da Veneto Banca. Le due cariche sarebbero incompatibili in virtù di una nuova ordinanza emessa nei giorni scorsi dal presidente della Regione che intima ai direttori generali delle Unità sanitarie locali il rapporto di lavoro esclusivo con la Regione. Chi si trova in situazioni diverse dovrà quindi scegliere. Zaia insomma vuole l'esclusiva. E non c'è nulla di contradditorio in questa stretta da parte del governatore del Veneto.
Quando una settimana fa il doppio incarico di Dario rimbalzò sulle pagine della
tribuna di Treviso
, il direttore generale dell'Uls 9, ricostruendo i passaggi e le motivazioni che lo avevano spinto ad accettare l'incarico, aveva assicurato di aver chiesto il placet da parte della Regione. L'incarico fu ufficializzato l'8 aprile. Ebbene, se si pensa che Zaia ha vinto le elezioni il 29 marzo e si è insediato con la sua giunta solo successivamente, è facile presumere che il placet alla nuova carica assunta da Dario sia arrivato dalla precedente giunta Galan, durante la fase di transizone o di passaggio delle consegne a palazzo Balbi.
Presidente Zaia, è solo una coincidenza che il provvedimento sui doppi incarichi dei direttori generali delle Usl sia stato preso subito dopo il caso Dario?
«Non c'è un legame diretto. La decisione è stata presa dopo un monitoraggio ufficiale, con tanto di documenti scritti, fatto a ottobre, in cui siamo andati a verificare le posizioni di tutti i direttori generali della aziende sanitarie del Veneto. Dopo questo monitoraggio siamo giunti alla conclusione che l'unico incarico che un direttore generale deve avere è esattamente quello di direttore generale. Si possono ricoprire anche altre cariche non retribuite, ma sempre inerenti alla propria attività. Ad esempio i direttori possono sedere nel consiglio di amministrazione di una società informatica se legata al loro incarico. Ma non possono avere cariche esterne come ad esempio gestire un'immobiliare o altro».
Claudio Dario ricopre anche la carica di vicepresidente della Banca Italo Romena. È vero che non si tratta di uno stipendio, ma riceve comunque un'indennità di 20 mila euro l'anno. Com'è la sua posizione alla luce di questo provvedimento?
«Dario gode di tutta la mia stima. Come direttore generale è una delle punte di diamante della sanità Veneta. Ha il mio sostegno e il mio appoggio. Però devo dire che in virtù di questa mia decretazione la sua carica è incompatibile, soprattutto in questo momento che i cittadini ci chiedono rigore. Io sono il primo a mettere in pratica questo principio. Se fate una verifica su di me non ho alcuna carica oltre a quella di governatore».
La Banca Italo Romena è una controllata di Veneto Banca che si è assicurata il servizio di tesoriera dell'Usl 9. C'è incompatibilità anche in virtù di questo? O quella di Dario è stata solo, come dicono alcuni osservatori, una mancanza di stile?
«In questo momento non sono in grado di dare una risposta. Questa è una verificia che dovrei far svolgere all'ufficio legale della Regione. Ma con il mio decreto si superano tutti questi tipi di incompatibilità».
Dario dovrebbe dunque lasciare la carica di vicepresidente della Banca Italo Romena?
«Ripeto, con il mio decreto tutti i direttori generali - e così poi a cascata anche le altre cariche - possono ricoprire solo quella carica e altre posizioni non retribuite che siano però collegate alla loro attività dirigenziale nelle aziende sanitarie».
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