Zaia alla Parodi: le insegnerò il vero tiramisù

Il governatore la invita a tornare a Treviso: segua la ricetta autentica e non faccia concorrenza sleale
Sparvoli Treviso benedetta parodi da coin
Sparvoli Treviso benedetta parodi da coin

Si era da poco sopita la diatriba via stampa sulle vere origini del tiramisù, conteso da vari “padri” e “madri” (adesso anche la Carnia pare rivendichi una primogenitura), che l’inconsapevole Benedetta Parodi ridà fuoco alle polveri, presentando nel suo cooking show trevigiano una versione da “apriti cielo” con robiola, yogurt e pavesini. Le reazioni nella patria del dolce al cucchiaio più diffuso al mondo? Levata di scudi a difesa dell’ortodossia, in facebook commenti ironici a catena sulle doti culinarie della Parodi, molta perplessità sull’efficacia di queste varianti. Al coro “giù le mani dal tiramisù” si associa anche il governatore del Veneto Luca Zaia, già fautore a livello istituzionale della tutela dell’originalità del dolce tipico trevigiano. Ed invita Benedetta Parodi, con una lettera aperta, a tornare a Treviso «la città dove è nato il Tiramisù, affinchè lei possa prepararne uno “autentico”, assieme agli “inventori” di questo dolce al cucchiaio, oggi famoso in tutto il mondo, e a quanti hanno ereditato l’amore per questa prelibatezza e l’attenzione per gli ingredienti e le modalità originali della realizzazione». Zaia spera che la signora televisiva dei fornelli possa accettare il suo invito «per comprendere e apprezzare come non bastino le similitudini per chiamare con lo stesso nome dell’originale un dolce similare, ma con ingredienti diversi da quelli con i quali era stato pensato». Secondo il governatore con robiola e pavesini si fa un Tiramisù presunto. «Ogni cuoco è libero di esprimere fantasia e capacità in cucina a suo piacere», scrive Zaia, «Ma il rispetto rigoroso della verità è indispensabile per l’immagine e la giusta fama delle tradizioni culinarie italiane: per rendere merito creatori delle pietanze alle quali ci si rifà e per non dare adito alle imitazioni che, di ingrediente in ingrediente, sviliscono le nostre tradizioni e rischiano di creare confusione». Se il governatore “bacchetta” benevolmente la Parodi, una voce si leva a sua difesa. Quella di Emilio Corona, che risponde ad una lettera di Vittore Trabucco inviata alla “Tribuna” per protestare contro la profanazione del Tiramisù : «Una signora che ha assistito alla presentazione ha apprezzato lo stile gradevole e per nulla supponente della Parodi. Non si offenda il sacrario del Tiramisù, ma non si pensi che tutto ciò che la Parodi ha presentato sia uno spettacolo arrogante. A proposito di varianti di dolci, perchè non si scandalizza per tutte quelle del classico panettone?». C’è da pensare che la polemica non sia finita qui. (c.s.)

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