«Voleva lanciarsi dal viadotto l’abbiamo vista e bloccata»

Gesto eroico di due fratelli a Maserada,  salvano una donna dal suicidio: «Mentre cercavamo di aiutarla sono passate 30 auto, nessuna si è fermata»
filippi agenzia fotofilm maserada ponte sul piave salettuol
filippi agenzia fotofilm maserada ponte sul piave salettuol

Hanno visto la sagoma di una persona, al di là del guard rail, sul ponte di Salettuol. Era tardi e stavano tornando a casa, ma due fratelli di Maserada, entrambi sui trent’anni, non ci hanno pensato un attimo a tornare indietro e a salvare l’aspirante suicida, una donna residente nella Marca, tra i 55 ed i 60 anni. Mentre uno chiamava i carabinieri, l’altro tratteneva per il braccio la donna. Momenti drammatici, trascorsi nella totale indifferenza degli altri automobilisti che transitavano sul ponte di Salettuol senza prestare aiuto.

l’allarme

Il fatto è avvenuto poco dopo le 23. I due trentenni, un fratello ed una sorella, stavano rientrando in auto a Maserada quando, all’improvviso, hanno visto la sagoma di una persona dietro il guard-rail del ponte sul Piave a Salettuol, frazione di Maserada. Immediatamente i due giovani sono tornati indietro e hanno tentato di intavolare un dialogo con l’aspirante suicida. «Quella donna - spiega uno dei due fratelli - era al di là del guard-rail aggrappata ad uno dei sostegni. Era pronta a buttarsi nel Piave e quando ha visto che stavamo andando verso di lei, ci ha urlato: “Non avvicinatevi”. Mentre mia sorella contattava i carabinieri, io piano piano mi sono avvicinato cercando di intavolare un discorso. “Siamo qui per aiutarti, non facciamo nulla, non preoccuparti”, le ho detto. «Nel frattempo sono riuscito ad afferrarle un braccio e a tenerla stretta cercando di tranquillizzarla».

L’indifferenza

Nel frattempo sono arrivati anche i carabinieri di Maserada. «Sono stati velocissimi e mi hanno aiutato a portarla in salvo al di là del guard-rail», continua. «Quello che ci ha ferito è che in quei momenti drammatici e concitati, saranno passate una trentina di automobili ma nessuno s’è fermato ad aiutarci. Tutto è avvenuto nell’indifferenza generale». I carabinieri hanno successivamente fatto intervenire un’ambulanza del 118. Il personale di Treviso Emergenza ha quindi preso in cura la donna trasportandola all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove poi è stata ricoverata. «Se conoscevamo quella donna? Assolutamente no», conclude uno dei due fratelli. «Per noi era importante salvare una vita umana e non vogliano lodi o riconoscimenti. Per questo vogliamo rimanere anonimi». Sul caso i carabinieri di Maserada hanno poi steso un dettagliato verbale. Purtroppo il ponte di Salettuol è tristemente noto per altri casi terminati in modo drammatico. «Ci auguriamo soltanto che quella signora possa ritrovare la serenità perduta», conclude.—
 

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