Vivere con l’Alzheimer Centri d’aiuto per i parenti

L’Usl vara un progetto di sostegno per familiari dei malati: ospitalità agli anziani per dare un po’ di libertà a chi si prende cura di loro. Domani al via i primi incontri
Di Serena Gasparoni

Quando si ha a che fare con familiare affetto da Alzheimer o demenza senile, spesso trovare del tempo per sé, occuparsi delle faccende domestiche, semplicemente fare la spesa, rischia di diventare un'operazione impossibile. Ora, grazie a una delibera regionale, anche nel territorio dell'Ulss 9 arriveranno i “centri di sollievo”, strutture nelle quali operano volontari coordinati da medici, psicologi e assistenti sociali che cercheranno di garantire alle famiglie, per alcune ore almeno e in luoghi adatti, la possibilità di sollevarsi dalle incombenze di cura continue per potersi dedicare ad altro.

L’attività non sostituirà quella delle strutture sanitarie, ma la affiancherà svolgendo un ruolo assistenziale e di conforto per i familiari che spesso, a causa della malattia, faticano a ritagliarsi anche piccoli spazi personali.

La Regione Veneto, con delibera di giunta del 15 ottobre 2013, ha approvato il progetto “Centri Sollievo” da attuarsi in tutto il territorio regionale. L'idea nasce dopo una positiva sperimentazione nell'Uls 8 e ha come obiettivo la creazione di luoghi accoglienti nei quali volontari formati e preparati accolgono con la supervisione di professionisti esperti, per qualche ora al giorno, persone affette da decadimento cognitivo (Alzheimer o altri tipi di demenza) negli stadi iniziali della patologia. «L'obbiettivo di questo progetto è cercare di alleviare lo stress del cosiddetto caregiver famigliare, colui che si occupa del parente affetto da demenza in casa», spiega Massimo Fornaini, geriatra responsabile dell'area anziani dell'Uls 9, «Il fenomeno è sempre più frequente, non solo perché a causa della crisi gli anziani spesso rimangono in casa perché altre strutture sono troppo costose, ma anche perché la popolazione sta sensibilmente invecchiando».

A partire da domani inizieranno gli incontri di sensibilizzazione e nei prossimi mesi partiranno nell’azienda Ulss 9 dei corsi di formazione per preparare i volontari a gestire i centri sollievo. Il progetto, che prevede un sostegno di un centinaio di migliaia di euro dalla Regione, per l’attivazione ha visto il coinvolgimento dell’Usl 9, di associazioni di volontariato (Anteas, Gruppo Insieme, Sole e Sorriso, Oasi d’incontro, Vivere Insieme, Auser Villorba), di sette comuni (Casier, Maserada, Motta di Livenza, Ponte di Piave,Treviso,Villorba), della cooperativa Sociale Fides e del coordinamento delle associazioni di volontariato della Provincia di Treviso. Il primo step prevede l’organizzazione di incontri di sensibilizzazione nei territori in cui si intende aprire un centro sollievo (27 marzo, 20.30 alla scuola media Scarpa di Villorba; 5 aprile, ore 9 e 9 aprile alle 15 nel museo di S. Caterina Treviso; 13 maggio 20.30 presso Palazzo attività ricreative, Maserada). Nei prossimi mesi partiranno corsi di formazione per preparare i volontari a gestire i centri sollievo. L'obiettivo è raggiungere un'apertura giornaliera di questi centri, il più capillare possibile nel territorio, in base agli spazi che verranno individuati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso