Violenza sessuale durante la visita ginecologica, condannato medico di Castelfranco

CASTELFRANCO. Un anno di reclusione in rito abbreviato per una manovra, durante una visita ginecologica al “San Giacomo” di Castelfranco, andata, secondo l’accusa, oltre il lecito.
È terminato così il rito abbreviato, celebrato davanti al giudice delle udienze preliminari Gianluigi Zulian, per il primo dei tre casi, due dei quali già incardinati in un procedimento penale ed uno in fase d’indagine, che vedono il ginecologo dell’Usl 2 Francesco Accolla a processo per violenza sessuale.
Il caso preso in esame dal gup Zulian riguardava appunto una visita ginecologica avvenuta, nel novembre del 2018, all’ospedale di Castelfranco. Durante la visita “in solitaria”, secondo quanto contestato dalla pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Mara Giovanna De Donà (che ieri ha chiesto una condanna a 2 anni), il medico (difeso dall’avvocato Luigi Fadalti) avrebbe importunato la paziente con una manovra di stimolazione clitoridea che nulla aveva a che vedere con la prestazione sanitaria. A sollevare il caso fu proprio la denuncia che la paziente, poco più che ventenne, sporse 12 giorni dopo ai carabinieri della compagnia di Castelfranco.
La donna aveva messo nero su bianco di essere stata molestata morbosamente durante una visita che era stata fissata con il professionista, non il suo ginecologo di fiducia, ma un medico che le era stato consigliato per fare dei controlli dopo un’interruzione volontaria di gravidanza.
In realtà, l’incontro con il ginecologo si sarebbe trasformato in un incubo per la ragazza, vittima di un atteggiamento morboso e di una manovra non voluta che non aveva niente a che vedere con la visita medica, generando nella donna (parte civile con l’avvocato Simone Guglielmin) un profondo senso di imbarazzo, disagio e paura.
Una volta superato lo shock iniziale, con il sostegno della famiglia, la giovane aveva deciso di denunciare il professionista. In quell’occasione, il ginecologo indagato per violenza sessuale, non aveva subito né interdizioni dal continuare la propria professione né tanto meno misure cautelari.
La doccia fredda per il ginecologo arrivò ad inizio marzo 2020, dopo una seconda denuncia, sporta da una paziente visitata all’ospedale di Montebelluna. Una trentenne che disse di essere stata pesantemente molestata dal ginecologo in due distinte visite nel gennaio del 2020. Dopo la seconda denuncia il medico fu arrestato con un ordine di custodia cautelare e posto ai domiciliari.
Ma le grane per il medico trevigiano non sono finite perché un’altra denuncia è stata presentata in procura di recente da una terza paziente che sostiene di essere stata molestata a sua volta dal medico.
Nel frattempo la difesa è pronta a ricorrere in Appello contro la condanna di ieri. —
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