Villa Letizia, il gioiello dimenticato del Sile Chiusa da nove anni tra inagibilità e cantieri

l’oasi verdeUno spazio unico, suggestivo più per il contesto naturale che per il pregio architettonico. Di certo un patrimonio da valorizzare soprattutto perchè pubblico. E invece nulla. Villa...
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO PARCO VILLA LETIZIA
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO PARCO VILLA LETIZIA

l’oasi verde

Uno spazio unico, suggestivo più per il contesto naturale che per il pregio architettonico. Di certo un patrimonio da valorizzare soprattutto perchè pubblico. E invece nulla. Villa Letizia da nove anni ad oggi è un buco nero. Sgomberata dalla Lega nel 2009, quando il sindaco Gobbo sfrattò per inagibilità l’associazione culturale e artistica Le Venezie che ne occupava gli spazi come circolo culturale, non è più stato riaperto.

l’abbandono

Ci sono voluti sette anni, dal 2009, per pensare di avviare un restauro degno di questo nome. Ma i lavori sono andati per le lunghe, e stando a quanto mette nero su bianco anche il Comune di Treviso parlando di «negligenze dell’impresa appaltatrice», non sono stati nemmeno lineari. Tant’è che al dicembre dell’anno scorso, data in cui dovevano essere terminati, il cantiere era ancora in sospeso ed oggi dovrà essere completato con un altro intervento da 17 mila euro circa. Nel frattempo? Tutto chiuso, inutilizzato, a parte una stanza che il Comune aveva affittato alla Federazione pesca sportiva trevigiana che grazie al contributo dell’assessore regionale Manzato (58 mila euro) aveva avviato una nursery per produrre “in casa” pesci. Esperimento abbandonato dopo due anni e poi traslocato dopo mesi in cui le strutture sono rimaste inattive.

i progetti mai realizzati

Dal 2013 ad oggi, Villa Letizia è stata al centro di una girandola di idee: dal turismo, all’educazione, dalla cultura all’accoglienza. L’Ente Parco Sile, che occupa le altre strutture all’interno del parco della villa, aveva proposto di sfruttare il bene per fini educativi naturalistici, ma il Comune ha risposto picche lanciando – con l’ex assessore ai lavori pubblici Michielan – una contro-serie di progetti, tutti incentrati alla fine sulla musica: dalla «casa del jazz», alla «foresteria». Alla fine, ma solo alla fine dei cinque anni, avviando (gennaio 2017) il cantiere per il restauro, il definitivo: «Lì il Manzato», riferendosi al conservatorio di piazza San Francesco dove però la notizia del trasloco è arrivata senza atti, piani, progetti. Un po’ come quella che due anni fa voleva il Manzato spostato all’Appiani (altro annuncio fatto e poi abbandonato). Certo, nelm mezzo ci sono state le elezioni che hanno mandato a casa la passata amministrazione congelandone i piani... soprattutto quelli solo a parole. Ma a rimanere con un pugno di mosche in mano è stata ancora una volta Villa Letizia che rimane nell’ombrosa quiete dei grandi ceri secolari, chiusa.

Il futuro incerto

Che se ne farà il Comune? Tutto da vedere. L’assessorato al bilancio – dopo aver appena chiuso il capitolo conti 2017 e previsionale 2018 – deve ancora prender in mano il fascicolo “immobili”. La Cultura pure. —

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