«Vigili urbani addestrati Quell’uomo era una furia»

Il comandante della polizia municipale Federica Franzoso difende i suoi uomini «Nessun rambismo né razzismo: hanno evitato che il nigeriano ferisse qualcuno»
Di Alessandro Zago

«Rambismo? Gli agenti della polizia municipale di Treviso hanno solo fatto il loro dovere evitando il peggio, ossia che la situazione degenerasse: la persona in questione si era messa a dare addirittura testate contro i mezzi fermi. Gli agenti hanno agito con prontezza evitando che si facesse male e facesse male al prossimo».

Federica Franzoso, comandante della polizia municipale di Treviso, difende insieme all’assessore alla Sicurezza Andrea De Checchi l’operato dei suoi agenti da chi li accusa di aver usato maniere troppo forti nei confronti dell’immigrato arrestato martedì in via Roma.

Comandante Franzoso, ci sono voluti cinque agenti per bloccare l’uomo: non sono un po’ troppi ?

«L’ uomo si è rifiutato di fornire le proprie generalità anche agli agenti accorsi in via Roma dopo essere stati chiamati dall’autista del bus Actt sul quale l’uomo era salito senza biglietto. E a un certo punto li ha aggrediti, sbattendo intenzionalmente la testa contro il vetro di un’auto. Non è stato aggredito dai vigili ma ha dato in escandescenze con grande violenza. In casi simili gli agenti, che sono addestrati a dovere, atterrano la persona e la bloccano perché non faccia male a qualcuno. L’uomo era una furia e di corporatura massiccia, un solo agente non sarebbe bastato a fermarlo. Ma andava fermato».

Le immagini dell’arresto fanno impressione.

«È stata usata la maggior cautela possibile per non fargli male. I nostri agenti si addestrano anche con quelli della questura all’autodifesa, sanno come muoversi. Sono formati, aggiornati e addestrati a simili evenienze. Non voglio sentir parlare di razzismo: era una situazione di oggettiva emergenza, non conta certo il colore della pelle. Ci mancherebbe altro. Stiamo parlando di rispetto delle regole e del prossimo».

Fare il vigile urbano è diventato un mestiere duro?

«Sì, ma proprio per questo ci alleniamo costantemente. Episodi come quello di martedì purtroppo non sono rari. Tempo fa ci è successo un caso simile, stavolta con un trevigiano ubriaco e molesto».

Non è che il mestiere, essendo diventato più pesante, metta troppo stress agli agenti di polizia municipale?

«No, ci si allena anche a mantenere la calma. Siamo tutori dell’ordine. In tutti i sensi, eppure c’è ancora chi non sa, ad esempio, che possiamo usare la pistola e che andiamo al poligono per allenarci. Proprio per questo ci vuole sangue freddo e controllo».

E intanto le opposizioni annunciano interrogazioni sui metodi dei vigili urbani di Treviso.

«Se lo faranno andrò in consiglio comunale a relazionare. Abbiamo registrato tutte le immagini del fatto, e sono molto eloquenti».

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