Vandalizzate le panchine sul Piave, l’ira del parroco di Vidor contro la baby gang: «Animali selvatici»
Rifiuti e danni ovunque dopo il passaggio di una gang di ragazzi che si è riempita di superalcolici. L’attacco di don Walter sui social contro i baby teppisti: «Purtroppo non arrivano da lontano»

I baby vandali ritornano nell'oasi del Piave, lasciando una scia di danni, bottiglie e rifiuti. La denuncia arriva direttamente dal parroco di Vidor, don Walter Gatti, amareggiato da questo episodio che purtroppo non è isolato né privo di precedenti.
«Con i primi caldi ricompaiono gli “animali selvatici”, che non arrivano da lontano», sono le parole del sacerdote sui social.
Notte di bagordi
Sacerdote che domenica ha immortalato i resti di una nottata di bagordi, nell'area sul greto del fiume, vicino all'abbazia benedettina di Vidor. Bottiglie di superalcolici e vino, nel sentiero “Dal sacro al Prosecco”, un percorso naturalistico che attraversa Vidor, dalla chiesa parrocchiale, al Piave e le testimonianze della Grande Guerra.
Al termine della stradina di via Piave, dove ci sono dei tavolini che dovrebbero essere usati da escursionisti e turisti di passaggio, nella nottata tra sabato e domenica si sono ritrovati dei ragazzi per ubriacarsi e fare casino. La sfida è stata lasciare bottiglie e immondizie a pochi passi dai cestini della raccolta differenziata.
La denuncia del parroco
Don Walter, prete impegnato da sempre nel coinvolgere gli adolescenti sia per attività comunitarie che ricreative, già nell'estate dello scorso anno aveva segnalato quella situazione di degrado. Lo scorso anno i baby teppisti avevano danneggiato e impallinato anche i cartelli turistici e alcune decorazioni. Ma, a distanza di un anno, come ha evidenziato lo stesso sacerdote, non sembra essere cambiato niente in quella zona conosciuta storicamente come “Passo barche”.
Domenica lui e i gitanti in passeggiata sul greto del fiume non hanno potuto non notare lo spettacolo tristissimo e inquietante di quei vandalismi. I precedenti ammonimenti sono caduti nel vuoto, i ragazzi coinvolti nel caso non hanno imparato nulla. Il parroco di Vidor e dell'unità pastorale “Le Grazie” che comprende Colbertaldo, Moriago e Mosnigo, ha voluto utilizzare il sarcasmo con l'espressione «animali selvatici che non arrivano da lontano». Gente del posto, insomma, probabilmente sempre gli stessi.
L’attacco su Facebook
L’attacco su Facebook ha raccolto molte reazioni di approvazione. A differenza dei lupi, sono infatti giovani del paese o che arrivano da paese limitrofi a deturpare l'ambiente. Esprimono un evidente disagio, ma a quanto pare ascoltano poco. La serata precedente, venerdì, proprio davanti all'abbazia era partita la via Crucis viventi, che aveva portato tanti fedeli e anche giovani a partecipare.
L'altra faccia della medaglia e lo scempio d'inciviltà all'inizio della settimana santa ha indignato l'intera comunità di Vidor. Alcuni hanno deciso di ripulire l'area, ma non possono essere sempre solo il parroco o i volontari a monitorare e fermare gli “animali selvatici” che, se redarguiti, possono diventare più aggressivi di lupi.
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