Via Cacciatori, comitato per salvare gli alberi
In queste settimane i residenti di via Cacciatori hanno visto arrivare nelle loro cassette della posta le lettere per la comunicazione degli espropri. L’iter per la realizzazione del sottopasso è avviato, ma ha già fatto sorgere le prime proteste. Chi abita in zona si sta organizzando in un comitato, non tanto per fermare l’opera – sulla cui necessità nessuno nutre dubbi – quanto su un progetto che reputano troppo impattante. In particolare i residenti lamentano il taglio di oltre una cinquantina di alberi nella via (e all’interno del Parco del Sile), e sono preoccupati dalla convivenza forzata con un tunnel.
Per le loro abitazioni – che nella maggior parte dei casi, su un lato si affacciano sul Sile e dall’altro proprio su via Cacciatori – significa cambiare completamente scenario. I più vicini all’attuale passaggio a livello si troverebbero di fronte al cemento dell’infrastruttura, con tutte le conseguenze che comporta poi affacciarsi sul punto di entrata o di uscita del tunnel. Più smog e più rumore. Quello che chiedono i residenti è di ridurre l’impatto dell’opera, di pensare a pedoni e ciclisti, e di salvaguardare qualche posto auto in più.
A giorni scadrà il termine per la presentazione delle osservazioni all’esproprio, e il comitato di residenti ha intenzione di trovare una linea comune. Approvato il progetto definitivo è questo il momento per ottenere delle modifiche che possano ingentilirlo.
Di certo Rfi, Regione, e Comune di Treviso non hanno intenzione di tornare indietro radicalmente. L’opera è considerata fondamentale per la viabilità cittadina, ed è già finanziata. 17,7 i milioni a disposizione per realizzare due sottopassi: uno esclusivamente pedonale in via Benzi, mentre l’altro carrabile in via Cacciatori.
Ca’ Sugana, va detto, non è convinta di chiudere alle auto e quindi al traffico via Benzi. Le vetture che entrano in città dalla via arrivando da San Giuseppe o da Ponte Ottavi dovranno convergere sulle Stiore o sul quartiere Eden, gravando sul cavalcavia di San Giuseppe. L’alternativa è optare ancora su via Cacciatori dove sarà realizzato l’altro sottopasso. Altra circostanza che i residenti vorrebbero risparmiarsi. Nonostante la vicinanza con la ferrovia della linea Treviso Castelfranco il quartiere sorto tra i passaggi a livello è tra i più tranquilli per vivere vicino al città. Con casette con il giardino e il Sile a scorrere a due passi – tanto che le abitazioni sono vincolate dalla regole dell’ente parco –, un idillio a cui non hanno intenzione di rinunciare. —f.c.
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