Usa gli sci a rotelle: multato quattro volte «Basta, vado dall’avvocato e faccio ricorso»

CONEGLIANO. La battaglia degli skiroll è destinata a finire davanti ad un giudice. Dopo aver ricevuto la quarta multa, perchè si allenava con gli "sci con le rotelle", Stefano Martini, quarantenne fisioterapista e per passione fondista e skiroller, ha deciso di dare mandato al suo avvocato per fare ricorso. Martini effettua dei giri in collina, per evitare il traffico e tenersi in forma per la preparazione invernale dello sci di fondo. La prima volta è stato fermato nella zona del lago di Pradella qualche mese fa, l'ultima a Costa nei giorni scorsi. «Quando mi alleno occupo lo spazio di un pedone, faccio percorsi secondari - spiega lo skiroller - mi sento preso di mira da un agente, è sempre lo stesso a fermarmi. La prima multa l'ho pagata. Ma dopo averne ricevute due a casa, senza essere stato fermato e identificato, ho avuto un colloquio con il comandante della polizia locale Mallamace, che è stato cordiale e disponibile. Ho presentato della documentazione, perché in quei due casi non ero io, e le sanzioni sono state annullate. Nei giorni scorsi sono stato ancora fermato da una pattuglia, c'era sempre lo stesso agente». Dopo la quarta multa ha deciso di rivolgersi al suo legale. «A Conegliano vedo spesso auto in divieto, biciclette senza fanali, vengo multato io che mi alleno con gli skiroll, non intralcio né dò fastidio. Tutti i corpi militari hanno fondisti che fanno allenamento con gli skiroll per strada - osserva Stefano Martini - anch'io svolgo allenamenti per attività sportiva, proporrò ricorso con l'avvocato». La multa è di 25 euro più una quindicina per le spese di notifica. La questione non è economica ma appare di principio. Il codice della strada, all'articolo 190 comma 8-9, recita: «La circolazione mediante tavole, pattini od altri acceleratori di andatura è vietata sulla carreggiata delle strade. Sugli spazi riservati ai pedoni è vietato usare tavole, pattini od altri acceleratori di andatura che possano creare situazioni di pericolo per gli altri utenti». Mentre in alcuni Comuni non si applica, a Conegliano c'è tolleranza zero. Dal comando della polizia locale spiegano come il codice della strada sia chiaro sull'uso degli "accelleratori di andatura". «Se c'è infrazione va rilevata - dichiara il comandante, Claudio Mallamace -, la salvaguardia è sia per i pedoni sia per la sua stessa incolumità». Ma la parola finale toccherà al giudice. (di.b.)
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso