Nuova comunità delle suore ribelli, a breve l’ingresso nella villa donata
Il caso del monastero cistercense di San Giacomo di Veglia. L’immobile ricevuto in concessione da un benefattore potrebbe trovarsi nel Coneglianese. Imminente l’annuncio da parte dell’ex badessa madre Aline Pereira

È atteso per giovedì 8 maggio l’annuncio, da parte di madre Aline Pereira e delle altre sei monache che hanno lasciato il Monastero di San Giacomo, di quale sarà la loro destinazione.
In queste ore si vocifera che potrebbe essere San Vendemiano, dove infatti è scattata la caccia alla possibile location, una antica villa con giardino, come si era ipotizzato. Non resta che attendere la conferma (o la smentita) della religiosa brasiliana, da circa 20 anni in clausura a San Giacomo. Almeno fino ai giorni scorsi.
La nuova associazione
Nei giorni scorsi, infatti, era stata indicata nella giornata di giovedì l’ufficializzazione dell’eventuale associazione in cui il gruppo si sarebbe costituito e della sede del nuovo convento-clausura. Più precisamente, della villa ricevuta in concessione per ripartire con l’esperienza monacale.
L’ex madre badessa, però, non ha confermato fino a mercoledì l’appuntamento con la stampa (sarebbe il primo). Potrebbe ripiegare su un comunicato, ma non è dato per sicuro neppure questo.
Tentativi di ricucitura
Nel frattempo a Vittorio Veneto si dice che, per compiere ulteriori passi, da una parte come dall’altra della comunità religiosa oggi divisa, si aspetterebbe da un lato il nuovo papa e dall’altro l’ingresso del nuovo vescovo nella diocesi. Sono in corso, infatti, tentativi se non di ricucitura, almeno di serena chiarificazione tra le parti.
Anche perché madre Aline Pereira e le sei monache che se sono andate insieme a lei intendono rimanere nella diocesi di Vittorio Veneto. Ma è passi, in casi di separazione come questo, che la comunità che si distacca per riprendere l’attività, si trasferisca di giurisdizione ecclesiastica.
L’ipotesi San Vendemiano
Nei giorni scorsi, invece, indiscrezioni autorevoli davano come opportunità di insediamento un complesso di un non meglio precisato ente nel territorio comunale di San Vendemiano. Potrebbe essere questo il benefattore che si è fatto avanti? Il riserbo è massimo. Si è parlato, appunto, di una villa con giardino e con terreni da poter coltivare.
La mediaticità che ha assunto il caso sta consigliando prudenza, in queste ore, alle due componenti che hanno animato la vicenda. E la stessa diocesi di Vittorio Veneto attende gli sviluppi per avviare anche la sua eventuale opera di mediazione.
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