Unifarco si compra e ristruttura l’ex Zago

villorba. Unifarco, colosso della chimica che rifornisce oltre 4.800 farmacie, si compra l’ex Adriano Zago Spa, il super magazzino di articoli di cancelleria in via Torricelli a Villorba, una superficie industriale e commerciale vuota dal 2010 che misura oltre 33 mila metri quadrati. Unifarco, che si è aggiudicata l’immobile per 2,2 milioni di euro (anche se, tecnicamente, c’è ancora qualche giorno di tempo per rilanciare l’offerta), ne farà la sua nuova sede nazionale. Una porzione di capannone sarà inoltre a disposizione di Labomar, azienda di integratori alimentari e dispositivi medici di Istrana.
l’asta
Sul capannone di Villorba avevano messo gli occhi in molti, sia per la posizione “strategica”, in una servitissima area industriale, sia per la storia di chi lo occupava fino al 2010. Il magazzino della Adriano Zago Spa, dichiarata fallita nove anni fa, era infatti un pezzo di storia del commercio trevigiano. Il complesso, messo in vendita dalla società trevigiana Aste33, consta di seminterrato, piano terra e primo piano, ed è ancora in buone condizioni. L’asta è andata in scena due giorni fa, venerdì mattina, nella sede della Aste33, e all’appuntamento si sono presentati i rappresentanti di Unifarco e Labomar. L’offerta di acquisto è stata formulata da Unifarco, come detto è possibile rilanciare nei prossimi giorni ma appare inverosimile un investimento del genere da parte di soggetti terzi, finora estranei alla trattativa.
i programmi
Lo stabilimento di via Torricelli diventerà quindi la sede di Unifarco. Non è casuale la collaborazione con Labomar. L’azienda di Istrana aveva acquistato, a gennaio, un’area di 60 mila metri quadrati, nei pressi della sede attuale, in cui costruirà entro due anni un nuovo centro di ricerca e sviluppo. Ora il nuovo investimento nel sito di Villorba, a stretto contatto con una delle multinazionali del farmaco più potenti d’Europa. Villorba diventerà il cuore della fornitura di prodotti cosmetici, dermatologici, nutraceutici e di make-up a oltre 4 mila farmacie europee. È uno dei primi esempi concreti dell’appello lanciato nei mesi scorsi da Assindustria Venetocentro per il recupero degli stabilimenti dismessi a causa della crisi. Una spinta alla ristrutturazione degli edifici dismessi piuttosto che alla costruzione di nuovi immobili in un terreno con un’elevata percentuale di consumo del suolo. Un fenomeno auspicato anche da molti addetti ai lavori ma mai decollato completamente. —
Andrea De Polo
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