Una cittadella dello sport all’ex caserma Piave

Ca’ Sugana ha contattato uno studio d’ingegneria per un consulto tecnico Gentilini: «Ne abbiamo parlato in giunta, la riqualificazione sarà a costo zero»
Di Laura Canzian

Non più residenze, uffici e negozi. E nemmeno scuole in fuga dal centro storico alla ricerca di uno spazio più ampio stile campus. La caserma Piave potrebbe diventare invece una «cittadella dello sport» con palazzetto e stanze per accogliere le associazioni sportive della città.

Questo nelle intenzioni del vicesindaco Giancarlo Gentilini che venerdì, insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Basso, ha contattato uno studio di ingegneria per un primo consulto tecnico. «Ne abbiamo parlato in giunta», dice Gentilini, «la riqualificazione dell’area deve essere fatta a costo zero per il Comune». Come? Il vicesindaco conta da un lato su una parte dei 240 milioni di euro che lo Stato ha messo a disposizione per la riqualificazione delle zone abbandonate sul territorio nazionale. Dall’altro sul flusso di denaro che potrebbe provenire dalla vendita della palastra del Coni di viale Vittorio Veneto, dichiarata inagibile pochi giorni fa (per problemi all’impianto di riscaldamento). O sulla sua permuta: chi fa i lavori alla Piave ottiene in cambio la struttura di Santa Maria del Rovere.

È proprio l’inconveniente della palestra fuori gioco e la mancanza di un vero e proprio palazzetto dello sport trevigiano (come segnalato peraltro nella relazione preliminare del Pat di Treviso) ad aver spinto vicesindaco e assessore a valutare l’ipotesi dell’utilizzo della caserma. Abbandonata dal 1989, ossia da quando il Demanio l’ha ceduta all’amministrazione, la Piave è rimasta inutilizzata per anni (salvo un periodo in cui ha ospitato un gruppo di immigrati senza tetto). Negli ultimi cinque anni è stata oggetto di ben tre aste pubbliche di vendita – da 15, 13 e infine 12 milioni: tutte finite in un nulla di fatto.

La destinazione d’uso secondo il Comune? Al momento delle aste l’idea era di trasformare l’area da circa 18 mila metri quadri in uffici, residenze e negozi. Poi, alla terza fumata nera, Comune e Provincia avevano pensato di realizzare lì il famoso campus scolastico, dove concentrare scuole del centro storico come Canova e Riccati, da sempre in ristrettezza di spazi. Poi l’interessamento del gruppo Benetton allo spazio, per realizzare un campus scolastico targato gruppo di Ponzano. Quella del polo sportivo è una novità, pensata dall’assessore Basso, e sposata appieno dal vicesindaco. Oltre al palazzetto (che qualcuno già ha battezzato come PalaPiave), vi troveranno posto stanze per le associazioni sportive. I tempi? Inevitabilmente lunghi. «Bisogna buttar giù tutto», ammette Gentilini. Fra progetto, reperimento fondi e l’iter amministrativo di parla di anni.

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