Un premio ai dipendenti «Andate all’Opera in piazza»

ODERZO. Ci sono tanti modi per premiare i propri dipendenti: quello scelto dall’imprenditore di Portogruaro Fabio Buscato è decisamente singolare. Nei giorni scorsi ha acquistato 56 biglietti per l’Opera in piazza che, il prossimo 13 luglio, porterà sul palcoscenico opitergino «Il Trovatore» di Giuseppe Verdi. Non solo: ha chiesto al tenore Miro Solman, che promuove l’iniziativa, di incontrare i suoi dipendenti interessati alla rappresentazione «introducendoli» all’opera lirica.
Fabio Buscato è il titolare della Oikos di Portogruaro:
«Facciamo porte blindate e all’estero apprezzano il made in Italy» spiega l’imprenditore a conclusione del pomeriggio in azienda a parlare di opera lirica. «Il Made in Italy è fatto di tanti valori, ma l’unico che tedeschi, americani e cinesi non possono portarci via è la nostra cultura».
Per “cultura” Buscato non intende solo quella di Leonardo da Vinci, Michelangelo e Alessandro Manzoni: «L’opera lirica è un tassello fondamentale, ma cultura è anche il territorio dove camminiamo ogni giorno, un qualcosa che l’estero non avranno mai».
Se per la Oikos l’opera lirica è fondamentale (tanto che la ditta di Portogruaro in passato ha organizzato un evento dedicato nella Scuola Grande di San Rocco, a Venezia), altrettanto lo è la fruizione quotidiana del nostro territorio. Fabio Buscato utilizza proprio quest’immagine per caratterizzare la vita in Italia e in Veneto, forse quelle che sente come due patrie: «L’Italia è un museo quotidiano, dove camminiamo ogni giorno senza rendercene conto. All’estero lo sanno bene. Camminando ogni giorno noi vediamo una nostra vecchia casa contadina, con il suo portico e i suoi archi. Camminiamo tutte le mattine nel centro di Oderzo o Portogruaro, con la loro bellezza. L’estero non può farlo».
Questo essere immersi nella bellezza è ciò che ci contraddistingue nel resto del mondo, ciò che fa nascere il nostro amore per il design e il particolare. Tutto sta allora nel trasmettere la nostra cultura nel prodotto commerciale, nel caso della Oikos un’impersonale porta blindata: «Le nostre porte sono veri oggetti di design, perché curiamo il particolare e ci mettiamo la nostra infinita passione del fare. Sono queste due cose che costituiscono la nostra cultura, senza la quale siamo freddi e rigidi come il resto del mondo».
Il riferimento va ai nuovi colossi dell’industria, della tecnologia e del commercio mondiali, contro i quali le aziende italiane spesso fan fatica a lottare: «Se la mettiamo solo sul prezzo, l’estero ci distrugge. Ma noi, più di loro, abbiamo cultura e passione».
Niccolò Budoia
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso