Un outlet per animali nell’ex Effetre

Pirotecnica Castellana rileva l’immobile e lo trasforma in un negozio di accessori grazie alla passione del titolare
Vatrella Resana azienda Effetre
Vatrella Resana azienda Effetre

RESANA. Effetre, dal vetro a un grande outlet di accessori per animali. Rinasce l’insediamento industriale in via Castellana di oltre mille metri quadrati grazie all’acquisto da parte di Pirotecnica Castellana, realtà che realizza giochi pirici per la grande distribuzione. Ma i fuochi artificiali non c’entreranno nulla: il grande spazio sarà affittato a Velmagroup, azienda castellana che commercializza prodotti per animali e che nell’ultimo anno ha visto crescere del 150 per cento il proprio fatturato, attestandosi a un milione e mezzo di euro a tre anni dalla fondazione. Il filo rosso che unisce queste due imprese è Luigino Baesso, fondatore della Pirotecnica Castellana e amministratore e socio della Velmagroup che oggi entrerà in possesso dell’ex Effetre per due milioni di euro.

Tutto era partito da un suggerimento dell’ex sindaco di Resana Loris Mazzorato, concittadino di Baesso in quel di Castelminio, a interessarsi dell’area che era all’asta e inutilizzata dal 2011, quando la Effetre aveva chiuso i battenti perché fallita. Non fu concesso nemmeno il concordato preventivo, chiesto dall’azienda. Si passò direttamente al fallimento. Gli amministratori avevano proposto un piano di ristrutturazione che le banche non avevano accettato. Un piano in cui si prevedeva la vendita dello stabilimento di Resana valutato attraverso una perizia 7 milioni di euro. I dipendenti erano in cassa integrazione già da parecchi mesi quando il tribunale dichiarò il fallimento di un’azienda simbolo del tessuto produttivo locale, arrivata a dar lavoro nei tempi d'oro a 160 persone e a superare i 23 milioni di fatturato.

Tra le cause del tracollo aziendale anche l’agguerita concorrenza dell’Est europeo nelle stesse lavorazioni. Dopo cinque anni, ovvero a novembre dello scorso anno, si è arrivati alla vendita all'incanto: il prezzo base d'asta per i compratori era stato fissato dal curatore fallimentare Danilo Porrazzo a 1.625.000 euro, molto inferiore rispetto al valore di mercato del complesso immobiliare (secondo la perizia arrivava a 2.165.500 euro) perché nel mese di luglio era pervenuta nel mese di luglio un’offerta per l’acquisizione dell’immobile a questo prezzo da un compratore di cui non era stato rivelato il nome. Ora si può dire: era Luigino Baesso che si sarebbe accaparrato a quella somma l'immobile se non fossero arrivate altre offerte. Invece ha dovuto attendere due rilanci, ma alla fine la cosa è andata in porto

. «Anche grazie alla disponibilità di Monte dei Paschi di Siena», spiega Baesso, «ha creduto in questa operazione che porterà alla creazione di un magazzino commerciale di articoli per animali oltre che di un outlet aperto al pubblico». La relazione tra petardi e settore “pet” (così in gergo si definisce quanto attiene agli animali d'affezione) è spiegata da una passione dell'imprenditore per i... pappagalli. «Qualche anno fa ero in Cina per la Pirotecnica Castellana, quando ho conosciuto una fabbrica che produceva gabbie per pappagalli. Ho pensato: perché non diversificare?». In realtà quello è stato il primo passo verso la Velmagroup. Del resto anche quando è partito con la Pirotecnica Castellana botti, miccette e fontanelle («tutti rigorosamente certificati, sennò non li vendiamo», ci tiene a precisare) erano solo prodotti di nicchia stagionali rivenduti con la cancelleria, settore di cui si occupa all’epoca. Ma ben presto da Casacorba (dove ha sede l'azienda) è riuscito a inondare tutta la grande distribuzione.

Dire che ora Baesso ci riprova con gli animali, però, sarebbe sbagliato: i dati sul fatturato dimostrano che aveva visto giusto già tre anni fa. Soddisfatto per questa acquisizione anche il “suggeritore” Mazzorato: «Non può che farmi piacere che arrivi in porto questa operazione avviata durante il mio mandato e che si aggiunge all’arrivo della Rotocart a Castelminio, dell’Ali a Resana e di altre aziende che apriranno nei prossimi giorni. Abbiamo valorizzato siti industriali che da anni erano deserti. Il tutto in soli due anni: altro che Sprar, Resana ha bisogno di crescere»

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