Un libro per ricordare padre Aldo Vettori missionario in Africa
A dieci anni dalla scomparsa, la comunità di Santa Bona non smette di ricordare padre Aldo Vettori e gli dedica un libro. È uscito in questi giorni, edito dalla cooperativa solidarietà Onuls di Treviso, “Ho sentito cantare la pace” a cura di Maurizio Bandiera. Nato da un’idea dell’Associazione “Amici di Padre Aldo”, il libro ripercorre la vita di don Aldo e la missione a Morijo in Kenya: il ricavato della vendita sarà interamente devoluto a progetti per cui il prete, originario del quartiere di Treviso, tanto si è speso in vita. Il libro è suddiviso in quattro parti: la prima, “Il percorso di una vita”, ricostruisce i passaggi più significativi della sua esistenza, dall’infanzia agli ultimi giorni, così come lui li ha rivisitati pochi mesi prima della morte; la seconda, “Carissimi Tutti”, è il cuore del libro: contiene una raccolta di scritti di don Aldo dal 1989 al 2008; la terza “Il fratello, il padre, l’amico” è una raccolta di testimonianze di persone che lo hanno conosciuto e hanno lavorato con lui. Ci sono gli amici della giovinezza (Emilio Gallina e Gilberto Benetton), i familiari, i confratelli della Consolata, la gente di Morijo, il dottor Giorgio Cazzaro, medico a distanza degli ultimi anni; la quarta parte è un tuffo nella realtà socio-culturale della missione in Africa. A scrivere è Giancarlo Vettori, nipote di don Aldo che nel 2005 ha condiviso per otto mesi la vita africana con lo zio. Il vescovo Virgilio Pante ricorda il missionario trevigiano nella prefazione: «La parola comunità era un ritornello nella sua bocca e alcuni dei suoi confratelli lo definivano come il prete comunista. Ma non c’è da meravigliarsi: anche gente come Papa Francesco, monsignor, Oscar Romero, monsignor Elder Camara hanno ricevuto lo stesso nomignolo». —
Fr.C.
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