Un investimento da 2 milioni per ristrutturare San Nicolò

È una delle più grandi testimonianze di arte medievale in città. Stiamo parlando della chiesa di San Nicolò che a partire dalla fine del prossimo anno sarà oggetto di un importante lavoro di restauro...



È una delle più grandi testimonianze di arte medievale in città. Stiamo parlando della chiesa di San Nicolò che a partire dalla fine del prossimo anno sarà oggetto di un importante lavoro di restauro da parte della Diocesi di Treviso. «In questo momento siamo ancora nella fase progettuale», rivela il responsabile dei Beni culturali ed ecclesiastici don Paolo Barbisan, «Contiamo di avviare i lavori entro la fine del 2019». Si stima che la cifra dell’intervento ammonti a quasi 2 milioni di euro, ma la spesa potrebbe salire ancora.

Il progetto prevede di intervenire sia sulla parte strutturale, sia sulle opere custodite all’interno del grande complesso conventuale eretto dai frati Predicatori (più noti come Domenicani) nel 1200. Don Paolo nel restauro crede molto, ma deve fare i conti con l’assenza di privati disposti a investire e con la mancanza di fondi statali. «La Diocesi ha un compito gravoso: far fronte alla cura di questi beni da sola. Si tratta certamente di documenti della fede del territorio, ma anche di simboli di un certo tessuto architettonico». Insomma privati e istituzioni disposti a mettere qualche euro ce ne sono pochi, ma la collaborazione, almeno con il Comune di Treviso sembra non mancare: «Abbiamo già parlato con l’assessore Lavinia Colonna Preti che ci ha detto di voler lavorare a un progetto dedicato alla città medievale proprio insieme alla Diocesi».

Trattandosi di un restauro complesso e anche importante dal punto di vista economico, l’intervento avverrà per stralci, anche per garantire l’apertura del complesso ai fedeli. Dove la Diocesi è già intervenuta è di certo il campanile della che verrà inaugurato entro la fine dell’anno. «Si tratta di una struttura architettonica preziosa anche da un punto di vista artistico, perché risalente, fino ad un certo livello al 1300», commenta Don Paolo, «Le successive altezze risalgono all’800». Inoltre la base del campanile venne colpita da una bomba durante la guerra: con questo lavoro ne garantiamo anche la sicurezza».

Gli interventi alla chiesa di San Nicolò, affrescata sui suoi enormi pilastri rotondi da Tommaso da Modena, fanno il paio con un altro grande lavoro quello della Sala del Capitolo, oggi in mano ai restauratori, che sarà pronta a giugno: «Questi due interventi saranno il biglietto da visita dei beni artistici della Diocesi», dice don Paolo che parla di un censimento, già realizzato, contenente 40 schede su altrettante opere tutte appartenenti alla Curia trevigiana. Un patrimonio vastissimo, tutto ancora da scoprire. —



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso